Il cambio all’ora solare è un appuntamento fisso annuale che desta sempre un po' di scompiglio. Quest’anno si verificherà nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024. Per la maggior parte delle persone, spostare le lancette indietro di un’ora rappresenta semplicemente un modo per godere di un’ora in più di sonno.
Tuttavia, per i lavoratori notturni, questa piccola variazione ha implicazioni ben più rilevanti, specialmente in termini di calcolo delle ore lavorate e quindi di retribuzione. Detta diversamente, l’ora in più accumulata durante il cambio orario può sembrare un dettaglio trascurabile per tanti, ma non per chi si trova a svolgere turni notturni, a causa delle ripercussioni che tale adeguamento orario ha sulla busta paga.
Molti di iniziano a chiedersi, infatti, se quell’ora in più sarà pagata come un’ora normale, come straordinario o addirittura non verrà retribuita.
Scopriamo insieme, attraverso un'analisi dei vari scenari possibili e degli esempi pratici, cosa aspettarsi dal cambio all’ora solare di ottobre 2024 e quali sono le disposizioni legali e contrattuali che regolano tale situazione. Prima, però, vi lasciamo all'interessante video YouTube di Geopop dedicato ai pro e ai contro del cambio ora.
Cambio ora solare ottobre 2024, quali conseguenze per i lavoratori notturni
Il cambio all’ora solare di ottobre 2024 è di più di un semplice adattamento stagionale per i lavoratori notturni. Quando le lancette vengono spostate un'ora indietro, chi lavora tra le 2:00 e le 3:00 del mattino si ritrova a lavorare un'ora in più rispetto al normale orario.
Per esempio, un operatore in un turno che normalmente dura dalle 23:00 alle 7:00 si ritroverà a lavorare per ben nove ore effettive invece delle otto standard. Tutto questo, per chi lavora in orari notturni, si tramuta in una questione di retribuzione.
Nonostante tale passaggio si verifichi solo una volta all’anno, può infatti generare fondati dubbi su come gestire l’ora extra e su come questa si rifletta nella busta paga. I lavoratori coinvolti vedranno un incremento del numero di ore totali lavorate, ma ciò dipende anche da come il contratto collettivo di riferimento gestisce tali situazioni.
Dunque, i dubbi sono dunque fondati e le domande sono più che legittime. Ma come verrà considerata l’ora “aggiuntiva”? È da considerarsi straordinario o supplementare? E soprattutto, come verrà pagata?
Ora supplementare o straordinaria? Come e quando incide sulla busta paga
La risposta su come va considerata l’ora extra di lavoro generata dal cambio ora solare del 26-27 ottobre 2024 la si può trovare nel CCNL di settore. I trattamenti sono vari e diversi.
In alcuni casi, l'ora in più potrebbe essere retribuita come una semplice ora lavorativa aggiuntiva, senza maggiorazioni particolari. Tuttavia, in molti CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro), si prevede che l'ora in più derivante dal cambio dell’ora solare venga trattata come straordinaria, con conseguente pagamento maggiorato.
Questo significa che chi lavora durante il passaggio all’ora solare potrebbe trovarsi a ricevere uno stipendio o retribuzione più alta per quell’ora in più, spesso con una maggiorazione che varia dal 30% al 50% rispetto alla tariffa ordinaria.
Ma attenzione: in mancanza di specifiche disposizioni nel contratto, quell’ora potrebbe semplicemente essere trattata come ordinaria, senza alcun tipo aumento in busta paga. Il trattamento varia quindi da contratto a contratto, ed è fondamentale consultare le condizioni previste nel proprio settore.
Cambio ora solare ottobre 2024, chi ci guadagna e chi no
Facciamo qualche esempio per chiarire meglio il concetto. Immaginiamo un lavoratore del settore sanitario che copre il turno dalle 22:00 alle 6:00. Durante il cambio dell’ora solare, si troverà a lavorare nove ore effettive, poiché il suo turno include l’ora in cui l’orologio torna indietro di un’ora.
Se il suo contratto prevede la maggiorazione del lavoro straordinario notturno, riceverà un compenso extra per quella nona ora. Al contrario, un lavoratore di un settore in cui non vi sono previsioni contrattuali precise sull'ora extra, potrebbe vedersi pagato lo stesso importo di una notte normale, anche se ha effettivamente lavorato un'ora in più. Un caso in cui si potrebbe avere la percezione di "lavorare gratis", come evidenziato da diverse discussioni tra sindacati e lavoratori negli anni passati
Cosa dice la Legge
Sul piano normativo, non esiste una legge specifica che disciplini l’impatto del cambio dell'ora sulla retribuzione. La gestione della questione spetta quindi ai Contratti Collettivi. Molti CCNL regolano l’eventualità del lavoro durante il cambio d’ora, prevedendo che il lavoratore venga tutelato e riceva il giusto compenso. Tuttavia, laddove il contratto non specifichi nulla, è compito del datore di lavoro decidere come gestire la questione.
Un punto importante è che le disposizioni contrattuali devono essere sempre consultate prima di dare per scontato un trattamento specifico. Inoltre, è sempre consigliato coinvolgere le rappresentanze sindacali per garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati, specialmente in situazioni borderline come questa.