BYD vacilla, Tesla pronta al riscatto nel mercato delle elettriche

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 02/04/2024 16:22

BYD vacilla, Tesla pronta al riscatto nel mercato delle elettriche

Dopo aver scalzato Tesla dalla vetta delle vendite di auto elettriche a livello mondiale nell'ultimo trimestre del 2023, BYD potrebbe presto cedere il primato. Infatti, i dati del primo trimestre mostrano una performance più debole del previsto per l'azienda cinese. BYD ha venduto globalmente circa 300.114 veicoli elettrici a batteria (BEV), principalmente in Cina, registrando un incremento del 13,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel complesso, l'azienda ha venduto oltre 624mila veicoli a nuova energia (NEV), tra BEV e ibridi plug-in, con un aumento del 14% sullo stesso periodo del 2022. 

Nonostante la crescita, le vendite di BEV di BYD hanno subito un calo del 43% rispetto al record di 526.409 unità vendute nel quarto trimestre del 2023, quando l'azienda cinese ha superato Tesla. Inoltre, le vendite totali di NEV hanno registrato un calo del 33,8% rispetto al quarto trimestre del 2023. Nonostante tutto, BYD ha visto un aumento delle esportazioni nel mese di marzo. Nel frattempo, Tesla si prepara a pubblicare i propri dati. Elon Musk, CEO dell'azienda, ha previsto una crescita più lenta per il 2024, concentrandosi sullo sviluppo di un veicolo da 25.000 dollari, la cui produzione è prevista per la fine del 2025. 

Gli analisti attendono con ansia i numeri di Tesla. Secondo 17 esperti interpellati da Visible Alpha, l'azienda dovrebbe aver venduto circa 458.500 veicoli nel trimestre fino al 31 marzo. Alcuni analisti sono ancora più pessimisti, prevedendo vendite attorno alle 400.000 unità, comunque di più rispetto alle 300.000 di BYD. Dal 2022, Tesla ha iniziato a ridurre i prezzi, sacrificando i margini di profitto a favore del mantenimento dei volumi di vendita. Questa strategia ha però causato frustrazione tra i clienti e ha influenzato il mercato dell'usato. Nel 2023, Tesla ha continuato a ridurre i prezzi negli Stati Uniti, in Cina e in Germania, aumentando gli sconti e gli incentivi per stimolare la domanda.

(Redazione)

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