BP: balzo degli utili, ma crescono le tensioni politiche

02/08/2022 14:40

BP: balzo degli utili, ma crescono le tensioni politiche

Rally di BP a Londra dopo i dati: il titolo della compagnia petrolifera balza del 3,06% a 404,3 penny per una capitalizzazione di 74,24 miliardi di sterline.
I risultati trimestrali e semestrali del gruppo gonfiati dai rialzi dei prezzi del petrolio sono una pioggia di buone notizie per i soci: utili oltre le attese, balzo del dividendo, nuovi buyback. Nel Regno Unito come altrove crescono le tensioni però, perché la pioggia di dividendi che accomuna BP alle altre grandi compagnie petrolifere mondiali non ristora famiglie e imprese messe sempre più in crisi dall’escalation dei prezzi dell’energia.

L’Indipendent ha affermato che BP ha triplicato i profitti trimestrali mentre le famiglie lottano per affrontare la crescita delle bollette energetiche.


Rachel Reeves, il cancelliere ombra del Labour britannico ha commentato: “Le persone sono preoccupatissime per il rischio di nuovi rincari per l’energia in autunno, ma vediamo ancora gli strabilianti profitti dei produttori di gas e petrolio”.
In Gran Bretagna (e non solo) quello dell’energia è un tema sempre più rovente, a fine maggio persino il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha dovuto introdurre una tassa temporanea del 25% sugli extraprofitti delle società petrolifere del Mare del Nord per finanziare i sostegni alle sempre più numerose famiglie in difficoltà.

Dovrebbero venirne circa 3,1 miliardi di sterline, ma il timore è che sia stato troppo poco e troppo tardi e che le proteste di oggi siano solo l’antipasto delle tensioni sociali del prossimo autunno.

Il caro-benzina è entrato prepotentemente anche nell’agenda Usa di Joe Biden e in generale i prezzi dell’energia sono l’incubo di tutti i maggiori governanti occidentali.

La francese TotalEnergies ha annunciato utili trimestrali da record a 5,7 miliardi di dollari, nonostante svalutazioni da 3,5 mld collegate alle quote nella russa Novatek.

Ovviamente ne vengono dividendi e buyback, oltre a montanti proteste in Parlamento. L’Assemblea Nazionale però ha fermamente bloccato ogni ipotesi di tassazione degli extraprofitti.

Anche dove una tassa straordinaria sugli extraprofitti è stata approvata in chiave di sostegno sociale, come in Italia, le cose non vanno bene: Il Sole 24 Ore rivelava oggi che il governo stima di raccogliere appena 1,23 miliardi di euro da queste poste sui 10,5 miliardi inizialmente previsti, praticamente briciole, a meno di brusche sterzate e ravvedimenti operosi.

Mentre tutti cercano gas e idrocarburi per finanziare il distacco da Mosca, i prezzi dell’energia soffocano la ripresa economica, danneggiano la domanda aggregata, erodono gli ordini delle imprese, minacciano l’occupazione e la tenuta sociale.

Non si potrà risolvere tutto con interventi pubblici, l’autunno si avvicina e potrebbe essere persino più duro del previsto.

 

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