Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax di Francoforte cede lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,3%, il Ftse100 di Londra lo 0,2% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,4%.
In attesa del dato sull'inflazione Usa di agosto, in pubblicazione nel pomeriggio, fattore ribassista continua a essere la corsa dei prezzi del petrolio: i future sul Wti in consegna a ottobre hanno chiuso ieri al Nyse in rialzo dell'1,77% a 88,84 dollari il barile, su nuovi massimi dall'11 novembre.
Domani in programma il meeting della Bce.
Tra i titoli in evidenza BP -1%. Il gruppo petrolifero ha annunciato le dimissioni del chief executive Bernard Looney, al timone della società dal febbraio 2020. Sarà il chief financial officer Murray Auchincloss a rimpiazzarlo su base temporanea. Causa delle dimissioni sono relazioni sentimentali avute da Looney all'interno dell'azienda.
Inditex -2%. Il gruppo d'abbigliamento ha comunicato per il primo semestre un rimbalzo dei profitti netti da 1,79 a 2,51 miliardi di euro. Nei sei mesi allo scorso 31 luglio il colosso che controlla le catene Zara, Massimo Dutti, Bershka, Oysho, Pull and Bear e Stradivarius ha registrato una crescita del 13,5% annuo delle vendite a 16,85 miliardi di euro, contro i 16,68 miliardi del consensus di FactSet.
Aviva +2%. Il gruppo assicurativo ha annunciato la cessione della partecipazione (pari al 25,9% del capitale) detenuta in Singapore Life Holdings Pte Ltd (Singlife) per un miliardo di dollari. Sul fronte macroeconomico In Gran Bretagna il Pil, secondo quanto comunicato dall'Office for National Statistics (Ons, l'ente statistico di Londra), in luglio ha segnato un calo dello 0,5% su base sequenziale, dopo il rialzo dello 0,5% di giugno (0,1% il declino di maggio) e contro la flessione dello 0,2% attesa degli economisti.
La produzione industriale sale dello 0,4% annuo, in rallentamento rispetto allo 0,7% di giugno (2,1% il calo di maggio) e contro il rialzo dello 0,5% del consensus.
Su base sequenziale la produzione industriale è invece scesa dello 0,7% contro il precedente progresso dell'1,8% (0,6% la flessione di maggio) e il declino dello 0,6% stimato dagli economisti. La produzione manifatturiera è cresciuta del 3,0% annuo, in marginale rallentamento rispetto al 3,1% di giugno (0,6% il declino di maggio) ma sopra al 2,7% del consensus.
Su base sequenziale la produzione manifatturiera è invece scesa dello 0,8% contro il precedente progresso del 2,4% (0,1% la flessione di aprile e maggio) e il ribasso dell'1,0% stimato dagli economisti. Il deficit della bilancia commerciale è calato a 14,06 miliardi di sterline dai 15,46 miliardi di giugno (18,41 miliardi in maggio), contro il rialzo a 16,00 miliardi atteso dagli economisti.
Il dato si confronta con il disavanzo di 17,59 miliardi del luglio 2022.
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