La Borsa di New York ha chiuso in ribasso l'ultima seduta della settimana a causa delle preoccupazioni degli investitori riguardanti un'eventuale inflazione troppo elevata che potrebbe influenzare il programma di tagli dei tassi della Fed. Il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0,49%, l'S&P 500 lo 0,64% e il Nasdaq Composite lo 0,96%. Le vendite sono state particolarmente intense nel settore tecnologico, più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse.
Tra i titoli in evidenza, Adobe ha subito una flessione del 13,67% nonostante abbia riportato risultati superiori alle attese nel primo trimestre dell'anno. Il consiglio di amministrazione ha anche approvato un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie del valore di 25 miliardi di dollari, con scadenza fissata al 14 marzo 2028. Tuttavia, i profitti netti di Adobe sono diminuiti significativamente, passando da 1,25 miliardi di dollari a 620 milioni, con un'EPS calato da 2,71 a 1,36 dollari.
Dal punto di vista macroeconomico, i prezzi all'export sono diminuiti dell'1,8% su base annua a febbraio, segnando un leggero miglioramento rispetto al dato di gennaio. L'indice Empire State Manufacturing è sceso a -20,9 punti a marzo, confermando un trend negativo da quattro mesi consecutivi. La produzione industriale è aumentata dello 0,1% mensile a febbraio, ma la capacità di utilizzo degli impianti è rimasta stabile al 78,3%.
Secondo l'Università del Michigan, l'indice preliminare di fiducia dei consumatori a marzo si è attestato a 76,5 punti, in leggero calo rispetto a febbraio. Nel complesso, durante la settimana il Dow Jones ha perso lo 0,02%, l'S&P 500 lo 0,13% e il Nasdaq Composite lo 0,7%.
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