Le borse europee hanno avuto una partenza poco mossa, seguendo l'andamento incerto di Wall Street e dei listini asiatici. Il Ftse Mib a Piazza Affari si mantiene poco sopra la parità (+0,1%) a 28.051 punti, con il rimbalzo parziale di Mps (+2,3%) e gli acquisti sui petroliferi Saipem (+1,5%), Tenaris (+1,4%) ed Eni (+1,2%). In calo, invece, Moncler (-0,9%), Amplifon (-0,8%) e Inwit (-0,75%).
I mercati si avviano alla conclusione di settembre registrando la peggiore performance mensile degli ultimi dodici mesi, mentre il mercato obbligazionario sta attraversando il mese più complicato da febbraio, con i rendimenti dei Treasury statunitensi ai massimi degli ultimi dodici mesi.
Dall'agenda macroeconomica di oggi si attendono gli indici di fiducia dell'Italia e dell'eurozona, nonché l'inflazione tedesca, in attesa dell'inflazione dell'intera zona euro prevista per domani. Dagli Stati Uniti arriveranno la terza lettura del PIL annuale del secondo trimestre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i dati relativi agli immobili in compromesso.
Oggi ci si focalizza anche sugli interventi di alcuni banchieri centrali, in particolare il presidente della Fed Jerome Powell, che terrà un discorso stasera. La prospettiva di tassi più alti e per più tempo è stata la principale ragione del rallentamento dei mercati nelle ultime sessioni. In secondo piano c'è il voto di oggi per evitare il blocco del governo negli Stati Uniti.
Nel settore delle materie prime, il prezzo del greggio è in aumento, con il Brent che si avvicina ai 95 dollari al barile e il WTI che supera i 94 dollari, dopo il calo delle scorte statunitensi emerso dai dati EIA di ieri, che è stato maggiore delle aspettative.
Sul fronte valutario, l'euro/dollaro si avvicina a quota 1,05, mentre sul mercato obbligazionario lo spread tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi si amplia ulteriormente, superando i 195 punti base, con il rendimento del BTp decennale italiano al 4,83%.
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