La Borsa di Milano ha chiuso poco sopra la parità dopo una giornata volatile, inizialmente in ribasso. Il Ftse Mib ha terminato la sessione in rialzo dello 0,12% a 33.922,16 punti, trainato da Terna (+2,2%), Diasorin (+1,8%), Finecobank (+1,4%) ed Enel (+1,4%). Al contrario, Saipem (-2,1%) e Stm (-2,3%) hanno chiuso in calo.
Durante la mattinata, l'attacco di Israele all'Iran ha innescato acquisti su petrolio, dollaro e Treasury, ma le notizie provenienti da Teheran hanno attenuato la tensione sui mercati.
La settimana è stata tumultuosa per le azioni, con l'S&P 500 che ha testato i 5.000 punti e registrato il sesto calo consecutivo, la peggiore striscia da ottobre 2022.
Le tensioni in Medio Oriente sono rimaste al centro dell'attenzione, mentre le trimestrali statunitensi hanno fornito indicazioni contrastanti. Netflix ha registrato un calo nonostante i buoni risultati del primo trimestre, a causa della decisione di non divulgare più i dati sugli abbonati e sui ricavi medi per utente a partire dal 2025.
La Federal Reserve sembra sempre meno propensa a tagliare i tassi a breve termine a causa dei modesti progressi sull'inflazione, come confermato oggi dal membro di Chicago Goolsbee. Dall'Europa, invece, arrivano segnali di una possibile riduzione dei costi di finanziamento a giugno.
Nel panorama macroeconomico, sono stati pubblicati i dati sui prezzi alla produzione tedeschi, superiori alle attese, e sull'inflazione giapponese, al di sotto delle stime.
La prossima settimana sarà caratterizzata dalle pubblicazioni degli indici PMI preliminari di aprile in Europa e negli Stati Uniti martedì, dalla prima lettura del PIL statunitense del primo trimestre giovedì e dal PCE core di marzo venerdì. Si attenderanno inoltre i risultati di Alphabet e Microsoft giovedì.
Il mercato azionario italiano si prepara al primo importante momento dell'anno per i dividendi, con 8 grandi aziende del Ftse Mib pronte a staccare la cedola lunedì 22 aprile, tra cui UniCredit e Banco BPM.
Nel mercato obbligazionario, i rendimenti dei Treasury si sono riallineati, con il decennale al 4,6% e il biennale al 4,97%. Lo spread BTP-Bund è rimasto stabile a 142 punti base, con il decennale italiano al 3,93% e il Bund al 2,51%, in attesa del giudizio di S&P sul rating dell'Italia.
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent si è attestato intorno ai 87,5 dollari al barile dopo aver superato i 90$ e l'oro ha mantenuto un prezzo superiore ai 2.390 dollari l'oncia. Sul fronte valutario, l'euro/dollaro è stato scambiato a 1,067 e il dollaro/yen ha raggiunto quota 154,6.
(Redazione Traderlink)