Bonus ristrutturazione 2025, cosa si rischia se non si finiscono i lavori in tempo

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 31/12/2024 10:15

Bonus ristrutturazione 2025, cosa si rischia se non si finiscono i lavori in tempo

Con il via libera alla Manovra di Bilancio, il bonus ristrutturazione si conferma anche per il prossimo anno, con però nuove percentuali di detrazione.

Proprio a causa delle nuove aliquote, chi ha dei lavori ancora da concludere potrebbe perdere un sacco di soldi.

Vediamo infatti come cambia il bonus dal prossimo anno, e cosa succede per chi ha i lavori ancora non conclusi.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Informazione Fiscale.

Bonus ristrutturazione 2025: come cambia il prossimo anno

Con l'approvazione della Manovra di Bilancio diventano ufficiali le nuove aliquote del bonus ristrutturazione 2025.

A partire dal 1 gennaio, non sarà più prevista una percentuale unica per tutte le spese previste dall'agevolazione edilizia. A seconda della tipologia di dimora, si potrà invece accedere a due aliquote e (al tempo stesso) a due massimali di spesa.

Chi vuole avviare dei lavori di ristrutturazione nell'abitazione dove risiede (ovvero la "prima casa") potrà richiedere il bonus con la percentuale originaria del 50%, e con massimale a 96mila euro.

Chi invece vuole eseguire i lavori su un'immobile diverso dalla propria residenza (ovvero la "seconda casa") potrà avere il bonus con un'aliquota più contenuta, pari al 36%, con massimale fino a 48mila euro.

Tutto ciò vale solo per le spese sostenute nel 2025. A partire dal 2026 (salvo nuove disposizioni nel corso dell'anno), le aliquote sopramenzionate passeranno rispettivamente al 36% e al 30%.

Pertanto, i possessori di una "prima casa" potranno usufruire praticamente dello stesso bonus ristrutturazione di quest'anno, a patto di finire i lavori entro il 2025. Non si può dire lo stesso per chi è proprietario di una "seconda casa".

Bonus ristrutturazione 2025, cosa succede se non si finiscono i lavori in tempo

Chi ha iniziato i lavori su una "seconda casa" rischia dal 1 gennaio di ritrovarsi con un maggior carico finanziario alle spalle.

Se infatti le spese sostenute vengono registrate nel 2025, esse saranno coperte fino al 36% su un massimale di spesa di 48mila euro. In poche parole, il contribuente potrà beneficiare solo di 17.280 euro di credito fiscale, e non di 48mila euro come prima.

Addirittura, nel caso di lavori pianificati per 96mila euro, la spesa sarebbe ancora più grave.

Per chi sostiene tutte queste spese entro il 31 dicembre 2024 si ritrova con un esborso effettivo di 48mila euro.

Se invece si sostengono tutte quante a partire dal 1 gennaio, oltre a dover pagare di tasca propria 48mila euro, toccherà aggiungere altri 30.720 euro, per un totale di 78.720 euro.

Bonus ristrutturazione 2025, come evitare di perdere soldi

Va detto che nel caso del bonus ristrutturazione vale il principio di cassa, che determina il momento in cui un'uscita di denaro rileva ai fini fiscali.

Secondo questo principio, la detrazione del bonus può essere fatta valere nell'anno in cui la spesa è stata effettivamente sostenuta. E questo indipendentemente dal periodo a cui si riferisce la stessa spesa.

In poche parole, se si riesce a pagare anticipatamente le fatture da saldare nel 2025, sarà possibile sfruttare la detrazione fiscale al 50% e non al 36%.

Ricordiamo che per avere diritto al bonus ristrutturazione occorre essere in possesso delle fatture comprovanti le spese sostenute nonché delle ricevute dei bonifici "parlanti? bancari o postali.

Tali bonifici dovranno riportare diversi dati, quali la causale del versamento, con riferimento alla norma, nonché i codici fiscali del beneficiario della detrazione e del beneficiario del pagamento (in alternativa anche la partita IVA).

Se si paga in anticipo, le fatture dei pagamenti anticipati dovranno indicare la natura dell'acconto (ad esempio, spesa per lavori di ristrutturazione) e degli interventi, più l'ubicazione dell'immobile.

Se si paga dopo la fine dei lavori, le fatture dovranno riportare la dicitura "saldo? ed eventuali dettagli sui lavori eseguiti.

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Industria e lavoro