Dall'Agenzia delle Entrate arrivano alcune novità sul bonus prima casa 2024, l'agevolazione fatta su misura per coloro che vogliono comprarsi casa spendendo il meno possibile sulle imposte dovute.
Una misura che, ricordiamo, non risulterebbe disponibile quest'anno nella versione "agevolata", ma solo in quella "ordinaria".
E cosa cambia tra le due versioni? Lo vediamo subito, ma prima partiamo con le novità dell'Agenzia.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Erreci Immobiliare - L'Agenzia per Vendere Casa.
Bonus prima casa 2024: le novità dall'Agenzia
Sul proprio sito l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida aggiornata con tutte le novità e le istruzioni sul bonus prima casa 2024.
Tra le principali novità, abbiamo quella del sistema "prezzo-valore", una regola che prevede che:
"[...] la tassazione dell'atto avviene sul valore calcolato in base alla rendita catastale dell'immobile e non sul corrispettivo effettivamente pagato".
In breve, per ottenere questo valore, bisogna moltiplicare la rendita catastale (opportunatamente rivalutata del 5%) per il coefficiente di 110.
Sono dati che devono essere resi noti all'acquirente, infatti, non potendo l'Agenzia provvedere agli accertamenti, dovrebbe provvedere al suo posto il notaio che redige l'atto di acquisto.
Così da garantire all'acquirente che dati catastali e ipotecari siano corretti, e che quindi non ci siano irregolarità.
Si tratta di un dettaglio molto importante, anche perché così facendo non si potrebbe altrimenti sfruttare al meglio le imposte ridotte previste dal bonus prima casa 2024.
Bonus prima casa 2024: cosa cambia quest'anno
Chi beneficia del bonus prima casa 2024 ha accesso a una significativa riduzione dell'imposta di registro, che passa dal 9% al 2%.
Oltre a ciò, il beneficiario paga solo 50 euro per quando riguardano le imposte ipotecarie e catastali.
Nel caso di acquisto tramite l'impresa costruttrice, l'imposta dovuta è di 200 euro per ognuna delle tre imposte, alla quale si aggiunge l'IVA agevolata al 4% (non più al 10%).
Tutto ciò, però, è previsto solo nella versione ordinaria.
In quella per i giovani under 36 (ovvero la versione "agevolata") è prevista invece l'esenzione per le tre imposte citate (registro, ipotecarie, catastali).
Parliamo però di una misura disponibile solo per chi ha stipulato l'atto di compravendita entro il 31 dicembre 2023, non essendo stata prorogata in sede di Manovra di Bilancio la misura per under 36.
Pertanto, nel 2024 sarà possibile solo la riduzione delle imposte, e non la totale esenzione.
Al massimo, se si stipula l'atto di compravendita tra il 1° gennaio 2024 e il 29 febbraio 2024 si potrà usufruire di un credito d’imposta utilizzabile esclusivamente nel periodo temporale compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025.
Bonus prima casa 2024: quando scade
Come già anticipato, il bonus prima casa 2024 per gli under 36 è scaduto a livello di accessi, ma non in termini di benefici.
Chi è riuscito a farsi stipulare l'atto di compravendita entro fine dicembre 2023 può comunque accedere all'esenzione delle imposte, mentre già dopo il 1° gennaio, con la versione ordinaria, toccherà pagare.
Va detto, però, che le imposte da pagare sono molto più basse, anche se non si tratta della versione "agevolata".
Facciamo un esempio sulle imposte dovute per l'acquisto di una casa con valore catastale di 100mila euro.
Con la versione ordinaria, avremo da pagare 2000 euro solo di imposta di registro, più 100 euro per ipotecaria e catastale insieme.
In totale, 2100 euro.
Se la casa viene acquistata tramite impresa, ci ritroveremo da pagare l'IVA agevolata, ovvero 4000 euro, più altri 600 euro di quota forfettaria per tutte le tre tipologie di imposte.
In totale, 4600 euro.
Sono cifre importanti, ma di certo molto più basse se si pensa alle aliquote originarie del 9% per quella di registro e del 10% per l'IVA.
Rispettivamente, con annesse le altre imposte, avremmo dovuto pagare rispettivamente 9.100 euro e 10.600 euro.
E tutto ciò grazie all'applicazione del sistema prezzo-valore sul valore catastale, che, precisiamo, è applicabile solo tramite specifica richiesta dell’acquirente resa al notaio durante l'atto di acquisto.