L’invecchiamento della popolazione italiana è un dato ormai consolidato: anche nell’anno appena trascorso, l’Italia si conferma tra le nazioni con il più alto tasso di anzianità, evidenziando un crescente squilibrio tra giovani e over 60.
Questa dinamica demografica esercita una forte pressione sul sistema socioeconomico, aumentando il peso sulle giovani generazioni, chiamate a sostenere una popolazione anziana sempre più numerosa.
Per rispondere a questa sfida, dal 2 gennaio 2025 entrerà in vigore il Bonus Anziani 2025, una misura rivolta agli over 80 in condizioni di fragilità estrema. Introdotto dal Decreto Legislativo n. 29/2024, noto anche come Decreto Anziani, il bonus di 850 euro mira a supportare le famiglie nell’assistenza e cura dei propri cari.
Vediamo nel dettaglio a chi è destinato, quali sono i requisiti e come richiedere il Bonus Anziani 2025. Prima vi lasciamo al video Youtube di Tele Italia per un ulteriore approfondimento sul Bonus anziani.
Bonus Anziani 2025, arrivano le istruzioni Inps per richiedere la prestazione di 850 euro a partire dal 2 gennaio
L’Italia continua a fare i conti con l’invecchiamento della popolazione, e per rispondere a questa sfida, dal 1° gennaio 2025 sarà attivo il Bonus Anziani 2025. Si tratta di un contributo mensile di 850 euro, destinato agli over 80 in condizioni di estrema fragilità introdotto dal Decreto Legislativo n. 29/2024.
Questa misura è un’opportunità importante per supportare le famiglie nella gestione delle esigenze assistenziali degli anziani.
Il bonus sarà attivo in via sperimentale per due anni, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. L’INPS nel messaggio n. 4490 del 30 dicembre 2024 ha comunicato i primi dettagli in merito anche alla presentazione della domanda.
Per accedere al Bonus Anziani 2025, i beneficiari che soddisfano i requisiti devono inoltrare una domanda all’INPS, seguendo una procedura specifica.
La richiesta può essere inviata a partire dal 1° giorno del mese in cui viene raggiunto il requisito anagrafico, ovvero dal mese in cui si compiono 80 anni e deve essere inviata esclusivamente online tramite il portale ufficiale INPS, accedendo alla sezione dedicata.
Al sito Inps si accede tramite SPID di livello 2 o superiore, CIE 3.0, CNS o eIDAS, bisognerà poi accedere alla sezione "Sostegni, Sussidi e Indennità", quindi clicca su "Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità", selezionare "Vedi tutti" nella sezione Strumenti e cercare la voce "Decreto Anziani – Prestazione Universale (art. 34 e ss Dlgs 29/2024)" per completare la procedura.
In alternativa, è possibile rivolgersi agli Istituti di patronato, che forniranno assistenza nella presentazione
Le richieste possono essere presentate dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. La prestazione sarà erogata dal mese in cui viene inoltrata la domanda e durerà fino al 31 dicembre 2026, a condizione che i requisiti rimangano validi.
Bonus Anziani 2025, necessario rispettare determinati requisiti
Per accedere al contributo del Bonus Anziani 2025, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
- Età superiore agli 80 anni;
- Certificazione di grave non autosufficienza, rilasciata da strutture sanitarie pubbliche;
- Reddito ISEE non superiore a 6.000 euro annui.
Inoltre, il livello di bisogno assistenziale deve essere valutato come gravissimo da una commissione specifica dell’INPS.
Per quanto riguarda l’individuazione di tale livello si deve fare riferimento alle indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica tenendo conto di determinati parametri.
Per cosa può essere usato
Il Bonus Anziani 2025 offre un contributo mensile di 850 euro, non tassabile, che non concorre alla formazione del reddito e non è soggetto a pignoramento.
L’importo deve essere destinato esclusivamente per pagare lavoratori domestici qualificati nell’assistenza agli anziani oppure per acquistare servizi di cura forniti da imprese specializzate nel settore sociale, in conformità alle normative vigenti.
In caso di utilizzo per finalità non consentite, l’INPS può procedere alla revoca del bonus e richiedere la restituzione delle somme percepite indebitamente, mentre l’indennità di accompagnamento rimarrà comunque attiva per il beneficiario.