Il recente decreto Lavoro promosso dal governo Meloni ha previsto per il 2023 un bonus, o fringe benefit, di 3 mila euro. Questo beneficio è pensato per incrementare il potere d'acquisto delle famiglie, essendo destinato ai lavoratori con figli a carico. Tuttavia, l'agevolazione ha una durata annuale e senza un suo eventuale rinnovo da parte del governo, terminerà a Dicembre. La questione verrà affrontata nel Consiglio dei ministri in data 16 ottobre, durante il quale saranno discusse le prossime misure da inserire nella legge di bilancio 2024.
Per quanto riguarda il funzionamento del bonus, noto come "bonus 3 mila euro", è importante sottolineare che si tratta di un fringe benefit, ovvero una forma di welfare aziendale. Spetta al datore di lavoro la decisione di concederlo ai propri dipendenti con figli a carico. Il vantaggio principale del bonus risiede nella sua completa detassazione, sia per l'azienda che per il lavoratore. Solitamente il limite per i fringe benefit è di 258,23 euro, oltre il quale viene applicata l’Irpef. Tuttavia, la legge n. 85 del 2023 ha previsto questa particolare agevolazione per aiutare le famiglie a coprire le spese domestiche come gas, acqua ed energia elettrica.
Non esiste una procedura ufficiale per richiedere il bonus. Dato che la sua concessione è a discrezione del datore di lavoro, ogni lavoratore che ne soddisfi i requisiti può comunicare al proprio superiore la propria idoneità a ricevere il fringe benefit esentasse fino a 3 mila euro. Se nel corso dell'anno dovessero cambiare le condizioni necessarie per accedere al bonus (la presenza di figli a carico e un contratto di lavoro dipendente), il lavoratore è tenuto a informare tempestivamente il proprio datore, in modo da interrompere l'erogazione del benefit e, se necessario, recuperare quanto erogato erroneamente.
Il futuro di questa misura è ancora incerto. In teoria, nel caso di una coppia in cui entrambi i genitori siano idonei, entrambi potrebbero ricevere il bonus fino a 3 mila euro. Questo verrà riconosciuto direttamente in busta paga e, al momento, è garantito solo fino a Dicembre 2023. Non è ancora chiaro se il governo abbia intenzione di rinnovarla per il 2024. Maggiori dettagli saranno noti dopo il Consiglio dei ministri del 16 Ottobre, durante il quale sarà discusso il documento programmatico di bilancio da presentare a Bruxelles e le prime bozze della manovra finanziaria.
(Redazione)