Bonomi (Confindustria): "molto preoccupati dallo spread"

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 29/09/2023 12:56

Bonomi (Confindustria): molto preoccupati dallo spread

La condizione dello spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni, con il divario che ha iniziato la mattina a 195 punti base rispetto ai 193 della fine della giornata precedente (dove aveva raggiunto i 200), pone in stato di allerta l'economia italiana. "Lo spread ci sta creando molta ansia. Ho notato che il ministro Giorgetti ha affermato che l'unico incremento del differenziale quest'anno consumerà 15 miliardi. Si tratta di una manovra finanziaria. Penso che la Bce abbia preso la direzione sbagliata. Il solo aumento dei tassi per contrastare un'inflazione importata non è sufficiente. Anzi, la minaccia è la recessione. Sarebbe dovuto essere bilanciato l'aumento dei tassi, come si è verificato negli Stati Uniti, con altre misure di stimolo" ha affermato in un'intervista a La Repubblica Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. "Sarebbe altresì necessario escludere certi investimenti dal Patto di Stabilità. Da noi gli investimenti sono diminuiti dal 3,5% del primo trimestre 2021 allo 0,8% dei trimestri successivi" ha poi aggiunto Bonomi a La Repubblica. "In Italia dobbiamo seriamente riconsiderare la spesa corrente, che supera 1.100 miliardi all'anno: da qualche parte si potrà risparmiare? Francamente, i due miliardi di tagli pianificati sono insufficienti. In generale, c'è un rallentare del commercio globale. Ma, sicuramente, la Germania sta rallentando significativamente. Ed è il nostro principale partner commerciale, nel 2022 gli scambi hanno raggiunto i 168 miliardi di euro. Siamo un'economia di trasformazione, basata sulle esportazioni, e con una domanda interna soffocante, la Germania ha sempre assicurato una buona performance economica. Insomma, non possiamo mai essere soddisfatti se i tedeschi stanno male. C'è una confusione nella politica europea e mi sembra che dopo il periodo pandemico l'Europa abbia perduto quel senso di cooperazione. E siamo di fronte a grandi cambiamenti, enormi sfide, in Europa bisogna creare fondi condivisi. Se la sostenibilità ambientale è un bene comune europeo, tutti i Paesi devono investire con le stesse opportunità altrimenti rompiamo il mercato unico".

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