Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Massimo Tononi e ha approvato la situazione patrimoniale ed economica del Gruppo al 30 settembre 2023.
Il margine di interesse nel terzo trimestre del 2023 è stato di € 868,7 milioni, un aumento del 7,3% rispetto al secondo trimestre. Al 30 settembre 2023, il margine di interesse è stato di € 2.421,6 milioni, un aumento del 52,3% rispetto ai primi nove mesi del 2022.
Il risultato netto nel terzo trimestre del 2023 è stato di € 319,0 milioni, che include oneri sistemici per € 69,6 milioni. Su basi omogenee, il risultato netto è stato di € 388,6 milioni, un aumento dell'8,2% rispetto al secondo trimestre. Al 30 settembre 2023, il risultato netto è stato di € 943,4 milioni, un aumento del 93,6% rispetto ai primi nove mesi del 2022.
La posizione patrimoniale del Gruppo presenta un CET 1 ratio "stated" del 14,3%, superiore al 12,8% del 31 dicembre 2022, e un MDA buffer su TCR "stated" di 559 punti base.
Per quanto riguarda la gestione futura, si prevede un lieve rallentamento dell'inflazione e una decelerazione della crescita economica a causa dell'incertezza legata al contesto macroeconomico. La persistenza del conflitto russo-ucraino e i timori legati al conflitto israelo-palestinese influiscono sulla situazione.
Dal punto di vista del mercato, si prevede una politica monetaria restrittiva e tassi elevati per un lungo periodo. Ciò ha portato a una crescente competizione per i depositi dei clienti, con un aumento della raccolta amministrata rispetto a quella diretta.
Tuttavia, si osserva un rallentamento di questo processo a seguito dell'interruzione della spirale di rialzi dei tassi da parte della BCE. Il margine di interesse continuerà a beneficiare di uno spread commerciale sostenuto e si prevede che i tassi rimangano stabili nei prossimi trimestri.
Le commissioni potrebbero essere influenzate da una potenziale volatilità e dai timori legati agli investimenti e ai nuovi finanziamenti. Gli oneri operativi sono sotto controllo grazie al rigore interno, ma potrebbero aumentare se il contratto collettivo nazionale viene rinnovato entro l'ultimo trimestre dell'anno.
Il costo del rischio rimane stabile e al di sotto delle previsioni, indicando una resilienza del contesto economico nazionale e una buona performance del portafoglio crediti del Gruppo. L'approccio al credito sarà prudente con solidi livelli di copertura.
Si prevede un significativo miglioramento dell'utile netto del Gruppo rispetto all'anno precedente, con un EPS 2023 superiore a 80 centesimi di euro. Il Piano Strategico sarà aggiornato e presentato al mercato il 12 dicembre prossimo.
In tale sede saranno anche aggiornati i target di remunerazione degli azionisti, riflettendo i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e creazione di capitale organica.
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