Brusco risveglio per le Borse dopo il rally
Brusco risveglio per i mercati azionari che da settembre-ottobre marciavano con decisione ma senza eccessi verso l'alto. L'ondata ribassista che aveva colpito le Borse dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina e il balzo dell'inflazione causata dai livelli record raggiunti dal gas la scorsa estate sembrava ormai alle spalle, con i prezzi al consumo in fase di rientro dai massimi quarantennali visti in autunno e con il gas sui livelli di fine 2021.
Poi all'improvviso il crollo di Silicon Valley Bank, una banca californiana sconosciuta ai più ma che si è trovata in crisi a causa delle perdite subite nel vendere i bond in portafoglio al fine di far fronte alle richieste di ritiro dei depositi da parte dei clienti.
Il fallimento di SVB ha determinato una crisi di fiducia nel sistema bancario che ha colpito soprattutto l'Europa per il rischio contagio.
Prima o poi qualcuno dovrà spiegare come mai il default di una banca regionale come SVB (non la Lehman Brothers della crisi del 2008) possa mettere in crisi l'intero sistema bancario europeo.
Fatto sta che questo è accaduto, anche grazie alla preesistente situazione di difficoltà di Credit Suisse, banca di rilevanza sistemica alle prese con una ristrutturazione.
La rapida reazione di FED e BNS
Negli USA le autorità sono intervenute rapidamente.
Lo scorso fine settimana Federal Reserve, Dipartimento del Tesoro e la Federal Deposit Insurance Corporation (l'agenzia federale che si occupa dell'assicurazione dei depositi) hanno varato misure straordinarie a garanzia dei depositi dei clienti di SVB, bloccando sul nascere i timori di estensione della crisi e di corsa agli sportelli.
Ieri è toccato alla Banca nazionale svizzera (BNS) e all’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari elvetica (FINMA) di scendere in campo per sostenere Credit Suisse reduce da un drammatico -25% in Borsa.
Le autorità svizzere hanno messo a disposizione della banca liquidità per 50 miliardi di franchi svizzeri (pari a 50,7 miliardi di euro) da utilizzare in caso di emergenza, precisando che "Credit Suisse adempie le esigenze particolari in materia di capitale e liquidità per le banche di rilevanza sistemica".
BCE sicura: avanti per la nostra strada
La BCE non ha preso decisioni straordinarie, anche perché al momento tra le banche dell'eurozona non si evidenziano situazioni di criticità tali da rendere necessario un intervento.
L'Eurotower si è però a suo modo fatta sentire dato che nella odierna riunione del Consiglio Direttivo ha confermato l'incremento dei tassi ufficiali da 0,50% annunciato giorni fa dalla presidente Lagarde.
Si tratta di una decisione significativa dato che alla luce della situazione non pochi avevano ipotizzato un incremento più contenuto, proprio per evitare un inasprimento eccessivo delle condizioni di accesso al credito da parte delle banche.
Mantenere la barra dritta ha invece rassicurato i mercati (le Borse sono salite dopo l'annuncio) con il messaggio: andiamo avanti per la nostra strada dato che le turbolenze di questi giorni non destano particolari preoccupazioni.