Azioni proprie: perché le aziende le riacquistano

25/04/2023 12:36

Azioni proprie: perché le aziende le riacquistano

Azioni proprie: cosa dice il codice civile 

Con la procedura di riacquisto azioni, una Società che aveva precedentemente collocato le proprie azioni sul mercato, ne ricompra una parte. 

Si tratta di una tipologia di operazione utilizzata sul mercato e disciplinata dall’art.

2357 del codice civile in sintonia con l’art. 132 d.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58.
 

In particolare, vengono determinate le modalità ed i limiti entro i quali effettuare questa tipologia di operazione.  

Quali sono in vincoli posti a tutela del mercato e degli azionisti entro i quali si possono effettuare queste tipologie di movimenti? 

Non si possono acquistare azioni proprie oltre il limite degli utili distribuiti in base all’ultimo bilancio regolarmente approvato.

Le azioni oggetto di buyback, inoltre, devono essere state interamente liberate (ovvero versato il controvalore totale).
 

L’operazione di acquisto deve essere inoltre autorizzata dall’assemblea che ne fissa modalità, tempistiche, quantitativo minimo e massimo.  

Infine, il valore nominale delle azioni oggetto di riacquisto non può mai superare il 10% del capitale sociale.  

Azioni proprie: i motivi del riacquisto 

Dopo aver visto quali sono i paletti imposti dalla legislazione vigente, cerchiamo di capire quali possono essere le motivazioni per le quali una società decide di effettuare il buyback. 

Una delle ragioni principali per cui si effettua il buyback, è quello di dare sostegno alla quotazione del titolo in particolari momenti borsistici. 

Un altro aspetto da considerare, poi, è quello di evitare che il capitale sociale vada a finire tra le mani di soci non particolarmente graditi alla maggioranza. 

Vi possono essere ulteriori di ragioni per le quali questa tipologia di operazione rappresenta una utilità.

Ad esempio, la possibilità di uno scambio di partecipazioni con un’altra società e la possibile riduzione del capitale sociale stesso che, benché ancora non deliberata dall’assemblea, risulti già in programma. 

Non dimentichiamo inoltre la possibilità che l’azienda preferisca investire la liquidità nel riacquisto di proprie azioni, anziché in altre attività finanziarie. 

Da non trascurare, infine, piani di stock option a favore di management e dipendenti della società in modo da renderli più produttivi e stimolarli al raggiungimento di obiettivi importanti. 

Buyback: l’azionista ci guadagna? 

In tutto questo, è opportuno provare a mettersi anche nei panni dell'azionista.

In particolare, il risparmiatore che possiede azioni di una società che effettua il buyback, ci guadagna qualcosa, ci perde, o è una tipologia di movimentazione che lascia inalterata la posizione dello stesso? 

In realtà un beneficio c’è per il singolo risparmiatore, ed è anche duplice anche se non è del tutto immediato.

Da una parte l’azionista si trova ad avere un titolo che dovrebbe avere una quotazione maggiore sul mercato e dall’altra percepisce un dividendo più ricco avendo una quota superiore di capitale societario dopo il buyback. 

Se ci sono dei benefici, ci sono anche dei rischi, specie se i mercati ipotizzano che l’azienda abbia proceduto all’operazione di riacquisto di azioni proprie per mancanza di idee, di progettazione o di sviluppo del business. 

A quel punto, se da un lato l’azionista percepisce un dividendo comunque superiore, dall’altro, potrebbe invece vedere addirittura deprezzarsi il valore del proprio investimento. 

 

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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