Auto: incubo truffe

11/07/2024 17:39

Auto: incubo truffe

Raggiri in auto sempre più diffusi

Come testimoniato da programmi tv e video che circolano in rete, negli ultimi anni è purtroppo cresciuto a dismisura il problema delle truffe agli automobilisti. Si tratta di veri e propri raggiri che, sfruttando la disattenzione, il senso di colpa e il timore di vedere peggiorare la classe di merito dell'assicurazione (e quindi di pagare un premio più sostanzioso), nell'ultimo anno hanno colpito circa 2 milioni di italiani, in base ai dati che emergono dall'indagine commissionata da Facile.it (con la collaborazione di Consumerismo No Profit) a mUp Research e Bilendi.

Il finto tamponamento

In base ai risultati dell'indagine lo stratagemma più utilizzato dai truffatori è quello del finto urto in fase di parcheggio (44% del campione) .

Mentre il malcapitato automobilista è impegnato in una manovra si sente un colpo: si tratta di un urto provocato ad arte dai malviventi che istantaneamente si precipita a protestare e accusare l'automobilista di avergli danneggiato l'auto (che in realtà era già ammaccata). A questo punto molti decidono di accordarsi con un risarcimento in contanti e chiuderla lì per evitare ulteriori seccature.

Lo specchietto rotto

Molto diffusa la truffa dello specchietto rotto (42%).

Mentre l'auto della vittima è in movimento nel traffico viene colpita da un oggetto lanciato dal truffatore o da un complice. Immediatamente dopo viene affiancata da un'altra vettura che chiede insistentemente di accostare. Il truffatore quindi scende e mostra lo specchietto retrovisore rotto (ovviamente lo era già in precedenza) e accusa la vittima di aver causato il danno, chiedendo un risarcimento in contanti.

Il finto investimento

Uno stratagemma in ascesa è quello del finto investimento (13%).

Il truffatore-pedone si getta a terra non appena si trova a "a tiro" di un'auto fingendo di essere stato investito, solitamente avvalendosi della collaborazione di un complice che si avvicina rapidamente testimoniando di aver assistito al sinistro. In alcuni casi l'evento risulta essere particolarmente verosimile con il truffatore che, avvalendosi della protezione fornita da uno zaino imbottito di bottiglie di plastica vuote, si getta sul cofano di un'auto in movimento.

Andarsene o chiamare la polizia

In questi casi, quando ci si accorge di ciò che sta effettivamente accadendo, ci sono due strade da seguire: proseguire per la propria strada ignorando qualsiasi richiesta oppure fermarsi, scendere, con tutta calma estrarre il cellulare e iniziare a comporre il 113: se si tratta di un tentativo di truffa il malvivente si volatilizzerà immediatamente.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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