Assicurazioni: tariffe in aumento ma calano i sinistri

Aumenti in vista per le rc auto

Inizia il nuovo anno e tutti ci auguriamo, come di consueto, che le cose possano andare un po' meglio rispetto a quello appena concluso. É un auspicio che a volte si realizza e altre no.
Di sicuro resteranno delusi coloro che hanno espresso il desiderio di una polizza assicurativa rc auto più abbordabile di quella pagata nel 2023.

In base all'indagine condotta durante il mese scorso dall’Osservatorio di Facile.it la sorpresa sarà invece amara e anche in misura consistente: assicurare il proprio veicolo a quattro costerà in media 618,55 euro, ben il 35% in più rispetto a quanto rilevato a dicembre 2022.

Il dato pare affidabile in quanto il campione utilizzato per l'analisi è davvero molto ampio. Sono stati infatti utilizzati gli oltre 13 milioni di preventivi effettuati sul sito di Facile.it tra il 1° e il 31 dicembre.

Il trend al rialzo continuerà

E purtroppo non si palesano segnali di inversione di tendenza.
Anzi secondo Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it, il trend al rialzo dei prezzi delle polizze "non sembra mostrare segni di rallentamento". L'inflazione sta scendendo rapidamente (+0,7% a/a a novembre contro il quasi +12% di fine 2022) ma evidentemente gli effetti del balzo dei costi non sono ancora stati del tutto incorporati nei prezzi finali (quelli dei consumatori).

Meno aumenti per sinistri con colpa

Un elemento positivo dalle statistiche pubblicate oggi da Facile.it però c'è: il calo del numero dei conducenti che hanno visto crescere il premio della rc auto a causa di un sinistro con colpa.

In questo particolare caso l'analisi si è basata su circa 800 mila preventivi effettuati sul comparatore del sito tra novembre e dicembre e il risultato è una flessione del 7% rispetto all'anno scorso.

Ma quanti sono coloro che dichiarano un incidente in cui sono dalla parte del torto? Circa il 2,33% del totale ma con differenze anche marcate tra regione e regione.
La Toscana è quella con la maggiore incidenza (3,02%), seguita da Liguria (2,89%) e Sardegna (2,76%). La regione con meno denunce è il Trentino-Alto Adige con appena l'1,57%, seguita da Basilicata (1,78%) e Friuli-Venezia Giulia (1,82%).