Assegni familiari e quote di maggiorazione, ecco i limiti di reddito e gli importi per il 2025

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 06/03/2025 10:15

Assegni familiari e quote di maggiorazione, ecco i limiti di reddito e gli importi per il 2025

Con la Circolare 50/2025, l'INPS ha ufficializzato i nuovi limiti di reddito per non perdere il diritto agli assegni familiari, la misura dedicata ad alcune categorie di lavoratori e pensionati.

Ma non solo. Sempre nella stessa Circolare l'Istituto Previdenziale ha reso noti anche gli importi delle quote di maggiorazione previste quest'anno.

Vediamo nel dettaglio i limiti di reddito e gli importi confermati dall'INPS, e chi potrà beneficiare degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione nel 2025.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.

Assegni familiari e quote di maggiorazione, ecco i limiti di reddito per il 2025

Per vedere (ri)confermato il diritto agli assegni familiari e alle quote di maggiorazione, lavoratori e pensionati non dovranno superare quest'anno i seguenti limiti di reddito.

Per quanto riguarda il reddito familiare annuale "oltre il quale cessa la corresponsione del trattamento di famiglia", il contribuente non dovrà superare i 18.123,42 euro se il nucleo familiare è composto da 2 persone.

Se il nucleo è più numeroso, il limite è rispettivamente di: 23.303,28 euro (tre persone), 27.829,94 euro (quattro persone), 32.360,39 euro (cinque persone), 36.674,65 euro (sei persone) e 40.988,14 euro (sette o più persone).

Nel caso di reddito familiare annuale "oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli assegni familiari o quote di maggiorazione di pensione", i limiti sono i seguenti: 21,704,74 euro (due persone), 27.903,54 euro (tre persone), 33.327,96 euro (quattro persone), 38.752,45 euro (cinque persone), 43.920,08 euro (sei persone) e 49.086,90 euro (sette o più persone).

Si segnala inoltre che nel 2025 il reddito massimo individuale per coniuge, genitore, fratelli, sorelle e nipoti è fissato a 849,78 euro, mentre in presenza di due genitori o equiparati sale a 1.487,13 euro.

Attenzione, però. I limiti di reddito aumentano del 10% se il richiedente è vedovo, divorziato, separato, abbandonato, celibe o nubile. E del 50% se il nucleo familiare comprende soggetti inabili. Se si rientra in entrambe le condizioni, i limiti salgono fino al 60%.

Assegni familiari, ecco gli importi delle quote di maggiorazione per il 2025

Oltre ai nuovi limiti di reddito, nella Circolare 50/2025 l'INPS ha presentato le nuove quote di maggiorazione per l'anno in corso.

Per la cronaca, una quota di maggiorazione è un’integrazione riconosciuta in base al numero di familiari a carico, che viene corrisposta per 12 mensilità.

Nel caso specifico dei pensionati, nel 2025 la loro quota è pari a 10,21 euro al mese per ciascun familiare avente diritto. Su base annua, considerando le 12 mensilità, sono ben 122,52 euro.

Si tratta della cifra più alta disposta quest'anno per i contribuenti aventi diritto.

Come riporta la Circolare, l'INPS erogherà quest'anno per i coltivatori diretti, coloni e mezzadri (con fratelli, sorelle e nipoti) solo 8,18 euro al mese, pari a 98,16 euro annui.

Mentre per i piccoli coltivatori diretti con genitori (ed equiparati) solo 1,21 euro al mese, ovvero 14,52 euro all'anno.

Assegni familiari e quote di maggiorazione, a chi spettano nel 2025

Rispetto agli Assegni al Nucleo Familiare (ANF), previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti e pensionati, gli assegni familiari sono corrisposti solo ad alcune categorie.

Oltre ai già sopramenzionati coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti, gli assegni familiari (e quindi le quote di maggiorazione) spettano anche ai pensionati, ma solo a quelli iscritti alle Gestioni Speciali per i lavoratori autonomi.

Ovvero alle gestioni relative (ad esempio) a esercenti di attività commerciali, titolari di impresa, artigiani, coltivatori diretti e tanti altri.

Per queste categorie di pensionati resta appunto in vigore la normativa sulle quote di maggiorazione. E la possibilità di accedervi a patto di non superare i nuovi limiti di reddito.

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