Apple e il rebus della componentistica

Apple punta all'indipendenza dai fornitori?

Nuove indiscrezioni (dopo quelle circolate qualche merse fa) sull'intenzione di Apple di internalizzare la produzione di parti per i iPhone, iPad e gli altri dispositivi mobili.
Lunedì Bloomberg ha riferito indiscrezioni secondo cui a partire dal 2025 vorrebbe sostituire i chip di Broadcom con quelli realizzati in casa, sulla falsariga di quanto avvenuto con i microprocessori Intel per i pc Mac, sui quali vengono ora montate unità Apple. Ieri la stessa Bloomberg ha riportato che alcune fonti vicine alla situazione hanno rivelato che Apple potrebbe iniziare a usare display di sua produzione, iniziando dai modelli di fascia alta degli Apple Watch, a partire da fine 2024.

Notizie contrastanti sui display

Si prospettano quindi momenti difficili per i fornitori del gruppo di Cupertino, tra i quali possiamo annoverare i colossi STM, Foxconn e TSMC.

Lo scenario non sembra però intimorire BOE Technology Group, il principale produttore di display per tv e dispositivi mobili della Cina. Secondo un report di Reuters Il gruppo sta pianificando di investire fino a 400 milioni di dollari per realizzare due nuove fabbriche nel nord del Vietnam.

La decisione sarebbe stata presa in scia alla volontà di colossi come Apple, Samsung e LG di rendere la propria supply chain indipendente dalla Cina: le tensioni tra Pechino e Washington e la gestione dell'emergenza Covid da parte del governo cinese sono alla base di tutto.

Uno dei due stabilimenti produrrà display OLED, più sofisticati degli LCD e preferiti da Apple per essere montati sugli ultimi modelli iPhone.

Kuo Ming-chi, analisti presso TF International Securities, la scorsa settimana ha indicato BOE Technology come candidata a diventare per Apple il principale fornitore di display entro il 2024.