Credit Agricole punta alla bancassurance di Banco BPM.
Il titolo guadagna in vista della chiusura il 3,6% circa a 3,09 euro (massimo intraday a 3,108 euro). Parlando in un evento organizzato da Rcs a Palazzo Mezzanotte l'ad di Credit Agricole Italia, Giampiero Maioli, ha chiarito che per il momento la banca francese non è interessata ad Anima e resta invece concentrata sulla bancassurance di Banco BPM.
Queste le parole dell'ad di CA "non c'è nessuna questione che ci riguardi su Anima.
In questo momento siamo esclusivamente concentrati sulla bancassurance".
Maioli ha inoltre dichiarato "C'è un processo in corso sulla bancassurance, noi siamo ovviamente interessati, e ci siamo manifestati". Credit Agricole, se ci sarà la possibilità, cercherà di offrire a BPM "le migliori condizioni".
Credit Agricole sarebbe intenzionata a stringere una partnership con Banco BPM nel ramo della bancassurance nel caso la banca italiana non decidesse di internalizzare gli asset e fosse alla ricerca di un partner.
Recentemente BPM aveva deciso di esercitare l'opzione per l'acquisto da Covea della quota dell'81% della joint venture assicurativa Bipiemme Vita, salendo al 100%.
Anche Generali è interessato a BPM
Il business assicurativo del Banco BPM non ha attirato l'interesse solo del Credit Agricole, sono diversi diversi gli operatori sia italiani sia internazionali che guardano in quella direzione.
Anche Axa, Allianz e Generali potrebbero proporsi. In particolare Generali è già partner di Banco BPM attraverso la JV Vera, una partnership tra la rete ex Banco Popolare e Cattolica.
Banco BPM potrebbe procedere con l'esercizio di una opzione call (di acquisto) sul 65% della JV Vera nei primi sei mesi del 2023 (opzione poi posticipabile di sei mesi fino ad un massimi di tre volte, quindi fino alla fine del 2024).
Resistenza a 3,15 euro per BPM
Banco BPM si trova davanti ad una forte resistenza, posta a 3,15 euro, coincidente con il 61,8% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal top di febbraio a 3,76.
Oltre quei livelli il titolo si guadagnerebbe la possibilità di tornare proprio in area 3,76.
Conferme in questo senso al superamento a 3,325 del lato alto del gap ribassista del 24 febbraio.
Ripiegamenti fino in area 2,95, media mobile esponenziale a 20 giorni, non danneggerebbero le possibilità di rottura di area 3,15. Sotto 2,95 rischio invece di cali fino a 2,75.
Con la violazione anche di quei livelli le oscillazioni delle ultime settimane si dimostrerebbero un "doppio massimo", figura ribassista al cui completamento si aprirebbe la strada a movimenti verso i 2,30 euro almeno.
Fonte: FTA Online