I NFP hanno mostrato un aumento nel mese di agosto maggiore delle previsioni ma il tasso di disoccupazione in salita fa credere di un possibile calmieramento del rialzo dei tassi di interesse nel medio termine.
I risultati
I NFP sono saliti nel mese di agosto a 315mila occupati, più delle stime del consensus che si aspettava un valore di 300mila. Anche il tasso di disoccupazione è aumentato più delle attese (ferme al 3,5%) fino al 3,7% contro un dato relativo a luglio sempre del 3,5%.
La retribuzione oraria media è anch’essa salita al +5,2% anno su anno dimostrando dunque che il mercato del lavoro statunitense rimane ancora molto forte. Fino ad ora i datori di lavoro statunitensi hanno aggiunto 3,5 milioni di posti di lavoro quest’anno.
Nonostante ciò, i mercati hanno accolto il dato con euforia perché l’aumento del tasso di disoccupazione potrebbe indicare un primo debole segnale di cedimento nel mercato del lavoro.
Infatti, il Governatore della Federal Reserve Jerome Powell - appoggiato dal Segretario del Tesoro Janet Yellen - aveva avvertito che la banca centrale era pronta a sacrificare la solidità del mercato del lavoro e della crescita economica del paese, accettando dunque un lieve aumento della disoccupazione ed una riduzione del PIL nel breve termine, a favore di un’azione più efficace per contrastare la crescita dei prezzi e riportare le pressioni inflazionistiche vicine al target del +2% a/a.
Tuttavia, sebbene il dato di oggi possa essere parzialmente interpretato come un leggero indebolimento dei fondamentali dell’occupazione statunitense, il tasso di disoccupazione rimane ancora estremamente basso cosa che quindi porterà la banca centrale a continuare a rialzare i tassi ancora nel breve termine anche se lo farà seguendo un approccio “data driven” che le permetterà di adattarsi ai mutamenti dei fondamentali macroeconomici.
Gli effetti sui mercati
Alla pubblicazione del dato l’indice NASDAQ spicca nel premarket del +1,34% da quota 12.277 fino ad un massimo di 12.394 punti. Anche l’S&P 500 mostra un apprezzamento del +0,66% passando dal livello di 3.972 fino a 3.998 punti. All’apertura di Wall Street tutti gli indici sono in verde e mostrano un marcato rialzo.
Sul lato valutario, il cambio EUR/USD interpreta il dato salendo del +0,47% passando dal livello di 0,9980 fin sopra la parità a 1,0029. I mercati hanno infatti assimilato l’aumento della disoccupazione come un primo segnale di indebolimento dell’economia statunitense che indurrà la FED ad abbassare i tassi di interesse nel futuro per evitare una recessione (attualmente nel range del 2,25%-2,50%).
Anche l’oro reagisce bene ai NFP, registrando un aumento del +0,76% fino al picco intraday di $1717 l’oncia.
Le previsioni
Crediamo che, al momento, l’economia statunitense stia subendo una fase di assestamento dopo i due aumenti consecutivi dei tassi di interesse da ben 75 punti base. Inoltre, pensiamo che la Federal Reserve comincerà a tenere sotto stretta osservazione i dati sul lavoro che potrebbero mostrare un ulteriore deterioramento nei prossimi mesi anche se nella prossima riunione la banca centrale potrebbe continuare con il terzo rialzo da 75 punti base.
Infatti, siamo sicuri che la FED continuerà ad agire aggressivamente sui tassi di interesse nel breve termine fino a che non registrerà un consistente allentamento dell’inflazione.
Federico Vetrella, Market Strategist, IG Italia.