Un certificato sempreverde

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 04/09/2024 12:28

I cali di Stellantis e STM consentono di strutturare certificati sempre più protettivi: un nuovo “Fixed Airbag” targato Marex.

La calda estate di Stellantis si avvia alla conclusione con più dubbi che certezze sul futuro del colosso italo-franco-americano dell’automotive: l’ultima trimestrale ha fortemente deluso le attese degli analisti e dello stesso CEO Tavares (“Dire che i risultati del semestre sono deludenti e modesti è dire poco. Non sono contento.”), svelando margini operativi in forte calo e rimanenze di magazzino consistenti, in ragione della riduzione dei volumi di vendita. Tutto ciò mentre le immatricolazioni in Europa sono in calo del -31,7% a/a nel mese di agosto (-24,3% il calo del settore nel suo complesso), segnando una perdita di quote di mercato da parte di Stellantis nel Vecchio Continente. Che la transizione verso l’elettrico stia mettendo in forte difficoltà tutti i produttori occidentali, in netto ritardo rispetto alla concorrenza cinese foraggiata dagli ampi aiuti di Stato da parte di Pechino, è un dato di fatto: una conferma è arrivata dalle indiscrezioni secondo le quali Volkswagen starebbe valutando la chiusura di uno o più stabilimenti in Germania – sarebbe la prima volta nella sua storia. Una ulteriore prova deriva poi dai numeri di bilancio di STMicroelectronics, gruppo leader nella produzione di semiconduttori per il settore automotive, che ha tagliato per ben due volte i target di fatturato per il 2024 (“Contrariamente alle nostre precedenti aspettative, nel corso del trimestre gli ordini dei clienti del settore industriale non sono migliorati e la domanda del settore automobilistico è diminuita”).

Come spesso accade, i movimenti di borsa avevano già in parte anticipato quanto è poi effettivamente accaduto: dai massimi in area 27,5 euro, Stellantis aveva avviato una rapida fase discendente verso i 18-20 euro, prima del gap down in trimestrale che ha portato i prezzi sotto i 15 euro (-45% dai massimi di inizio marzo). Le valutazioni di mercato restano dunque particolarmente prudenti sul titolo, che scambia a poco più di tre volte gli utili attesi e a circa la metà del valore di libro, a testimonianza di uno scenario negativo probabilmente già in buona parte prezzato. Lo stesso discorso è valido per STMicroelectronics, che dai massimi in area 50 euro è arretrata fino ai 26 euro, riflettendo così la contrazione di fatturato e utili (il rapporto P/E si è mantenuto pressoché costante intorno a 10x). La forte correzione da parte di due dei titoli più presenti nel panorama italiano dei certificati ha così dato l’opportunità agli strutturatori di lanciare sul mercato prodotti con barriere particolarmente protettive, soprattutto se combinate ad effetto airbag e premi incondizionati.

Un esempio in questo senso è il Fixed Cash Collect Airbag Step Down (ISIN: IT0006765025), emesso da Marex e scritto su un basket worst of composto proprio da Stellantis e STMicroelectronics, oltre che da Banco BPM ed Unicredit. Il certificato prevede il pagamento di premi di tipo incondizionato pari allo 0,7% a cadenza mensile (8,4% p.a.) fino a scadenza, prevista in data 29 agosto 2029, con la possibilità di essere rimborsato anticipatamente (valore nominale pari a 1.000 euro), alle stesse date di osservazione mensili, a partire da gennaio 2025, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 100% degli strike price (il trigger autocallable decresce poi dell’1% ogni mese). Sommando tutti i premi residui previsti fino a scadenza, otteniamo un flusso incondizionato pari a 420 euro, che agisce come una sorta di “secondo airbag” a favore dell’investitore, proteggendo di fatto oltre il 40% del valore nominale dello strumento e limitando così il downside risk negli scenari peggiori; il resto lo fa poi l’effetto airbag unito al posizionamento conservativo delle barriere, poste al 50% degli strike price.

Unendo il doppio meccanismo di protezione descritto in precedenza, otteniamo non solo una performance potenziale in condizioni di lateralità (e fino al -50% di Banco BPM) pari a circa l’8,1% annualizzato, ma addirittura un rendimento positivo (-1,5% circa) anche in caso di un -70% di uno dei sottostanti del basket, creando quell’analisi di scenario “tutta verde” che tanto piace agli investitori.

 

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Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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