CAPITOLO 3 - I TASSI D'INTERESSE
3.2.3 Relazioni cicliche tra mercato del debito e mercato azionario
In corrispondenza dei rispettivi massimi ciclici, l'andamento del mercato del debito
tende ad anticipare quello azionario.
Le caratteristiche di tale anticipo e l'entità della discesa dei prezzi delle
obbligazioni variano da ciclo a ciclo.
I tassi a breve termine sono solitamente i primi che iniziano a crescere, seguiti poi
dai tassi a lungo termine.
I tassi del mercato monetario infatti risultano essere i più sensibili alle
condizioni dell'economia; le decisioni aziendali relative al rinnovo delle scorte,
ad esempio, per cui è necessario un cospicuo ammontare di capitali a breve
termine, sono prese in modo molto più snello rispetto a quelle relative
all'indebitamento a lungo termine, necessario a finanziare impianti e macchinari.
Quindi seguire costantemente i tassi a breve ad esempio sulle commercial paper
può dare una valida indicazione delle pressioni finanziarie e delle tendenze
dei tassi nel settore privato.
Figura 1.1: Commercial Paper a 3 mesi 1.
Non esistono regole rapide e certe che pongano in relazione l'entità del
successivo declino con il periodo di tempo che separa i massimi dei prezzi delle
obbligazioni e delle azioni.
Così nel 1959 i mercati monetari ed obbligazionari fecero segnare un massimo
rispettivamente diciotto e diciassette mesi prima del massimo del Dow Jones; questo
in confronto rispettivamente, agli undici mesi e ad un mese di anticipo sul massimo
del mercato toro del 1973.
Malgrado poi il declino dei mercati obbligazionari e monetario fosse più
marcato e di durata superiore nel 1959, l'indice Dow, come media mensile, perse
soltanto il 13% rispetto al 42% del mercato orso 1973-74
2.
Ciò che è significativo è che ogni massimo ciclico del mercato
azionario in questo secolo è stato preceduto da, o si à presentato in
concomitanza di, un massimo in entrambi i mercati del debito a breve e a lungo.
Un'ulteriore caratteristica dei massimi ciclici è che il prezzo delle
obbligazioni di qualità migliore (cioè quelle emesse dal Tesoro o
quelle emesse da società con rating AAA) diminuisce in anticipo rispetto
a quello delle obbligazioni di qualità inferiore.
Ciò si è verificato nella quasi totalità dei punti d'inversione
dal 1919 in avanti 3.
Questo fenomeno è il risultato di due fattori; innanzitutto negli ultimi stadi
delle fasi di espansione economica aumenta la domanda di finanziamento da parte del
settore privato.
Le banche commerciali, che sono i maggiori detentori istituzionali di titoli di Stato,
sono anche i prestatori di ultima istanza per i privati che prendono a prestito; via
via che la domanda di finanziamento aumenta le banche aumentano le loro vendite di
titoli di Stato e di altri investimenti di prestiti bancari.
Si innesca così un effetto secondario sia lungo la curva dei rendimenti sia
nei confronti di emissioni di qualità inferiore.
Tali pressioni spingono verso l'alto i rendimenti su obbligazioni di alta qualità,
e al tempo stesso sono indicative delle condizioni positive degli affari, le quali
inducono gli investitori a diventare meno cauti.
Di conseguenza, gli investitori sono ben disposti a ignorare i rendimenti prudenziali
sulle obbligazioni di alta qualità a favore dei più remunerativi
strumenti di debito di qualità inferiore; così, per un certo tempo, queste
obbligazioni aumentano di prezzo, mentre le obbligazioni di qualità superiore diminuiscono.
In corrispondenza dei minimi ciclici valgono relazioni simili, nel senso che le
obbligazioni di buona qualità sono in anticipo rispetto agli strumenti di
debito di qualità inferiore ed alle azioni.
Storicamente le caratteristiche di anticipo dei mercati sono meno evidenti per i
minimi che per i massimi ciclici, e talvolta i prezzi di obbligazioni ed azioni
completano un minimo simultaneamente.
Il trend dei tassi d'interesse è pertanto un buon punto di riferimento per
individuare i minimi del mercato azionario.
Il punto chiave da tenere presente non è rappresentato tanto dal livello a
cui si trovano i tassi, ma dalla forza con cui essi crescono, o diminuiscono.
Un metodo per determinare quando un cambiamento nel tasso d'interesse possa essere
sufficiente ad influenzare il mercato azionario, consiste nel sovrapporre
graficamente l'andamento di due indicatori Rate Of Change
4 (si tratta di un semplice tasso di variazione), uno
relativo al tasso e l'altro alle azioni.
I segnali di acquisto (di vendita) vengono generati quando il ROC relativo ai tassi
oltrepassa verso il basso (verso l'alto) quello relativo all'indice dei prezzi
azionari.
Infatti il mercato azionario può crescere anche in presenza di un aumento
dei tassi d'interesse; questo metodo ci segnala però quando la crescita dei
tassi è maggiore di quella delle azioni e viceversa.
Un metodo alternativo alla relazione tra i tassi di variazione dei tassi a breve e
del mercato azionario appena illustrato, consiste nella considerazione che un rialzo
delle quotazioni azionarie è in genere più robusto se avviene in
presenza di un ribasso dei tassi e viceversa.
Il nuovo indicatore detto Money Flow Index 5,
può quindi essere derivato dal rapporto tra una media indice del mercato
azionario, come ad esempio lo S&P 500, e il tasso di rendimento di uno strumento
del mercato monetario, come ad esempio la commercial paper a quattro mesi.
Se i tassi a breve confermano la loro storica tendenza ad anticipare le svolte
cicliche del mercato azionario, ne consegue che anche l'indicatore così calcolato
tenderà in corrispondenza dei minimi del mercato a formare i propri in
anticipo; in corrispondenza dei massimi delle azioni, viceversa, tenderà a
far segnare i propri massimi anticipatamente oppure ad aumentare meno rapidamente
rispetto ai prezzi del mercato azionario.
Verifiche effettuate sul comportamento storico del Money Flow Index, evidenziano
che ad ogni segnale d'acquisto è seguito un mercato toro, ad eccezione del 1989.
1 Fonte: Federal Reserve Bank of New York, http://www.stls.frb.org/fred/data/irates.html.
2 Pring M.
Analisi tecnica dei mercati finanziari, McGraw-Hill (1995) .
3 Pring M.
Analisi tecnica dei mercati finanziari, McGraw-Hill (1995) .
4 L'indicatore ROC è un semplice indicatore di
momentum, molto noto in analisi tecnica, utile per trarre delle indicazioni sulle
latenti condizioni di forza o di debolezza presenti in una tendenza. Si tratta di
calcolare il tasso al quale varia il prezzo in un determinato intervallo di tempo:
se, ad esempio, si desidera costruire un indicatore che misuri il ROC su cinque
settimane, il prezzo corrente va diciso per il prezzo di cinque settimane prima.
Il successivo valore dell'indice sarà calcolato dividendo il prezzo della
settimana prossima con quello di quattro settimane fa.
5 Pring M.
Analisi tecnica dei mercati finanziari, McGraw-Hill (1995) .