CAPITOLO 5 - ANALISI TECNICA: I FONDATORI

5.2 La teoria di Elliott

     Ralph Nelson Elliott (1871-1948) fu un ingegnere statunitense che, a partire dal 1927, si dedicò allo studio delle serie storiche dei prezzi rilevati dal 1850 sui mercati mobiliari e delle materie prime nordamericani; egli elaborò un'originale teoria pubblicata in una serie di articoli su Financial World e poi raccolta nelle opere The Wave Principle (1938) e Nature's Law: The Secret of the Universe (1946), le cui applicazioni trovano oggi larga diffusione soprattutto grazie all'opera di divulgazione che Robert Prechter 1, uno tra i più stimati analisti tecnici, ha effettuato negli Stati Uniti all'inizio degli anni '80.

     Elliott è considerato ancora oggi dai suoi estimatori (tra cui si contano alcuni fra i più illustri nomi nel campo dell'analisi tecnica) l'unico degno successore di Dow nell'analisi dei movimenti dei mercati. Ed infatti egli conferma in pieno gli studi di Dow esposti nei paragrafi precedenti, ma per primo introduce una serie di definizioni più precise per ogni singola fase di mercato; in particolare aggiunge una serie di elementi con uno specifico risvolto previsionale, ovvero non più mera individuazione della tendenza di mercato (al rialzo o al ribasso), ma anche calcolo dei livelli di prezzo raggiungibili.

     Va detto peraltro che l'approccio di Elliott era volto a trovare una sintesi delle leggi che governano i fenomeni naturali, dei quali il mercato azionario costituisce semplicemente un aspetto; infatti egli affidava grande importanza all'osservazione sistematica della natura per coglierne i cicli più significativi. Essendo appunto il movimento dei prezzi di mercato il prodotto di un'attività umana e quindi soggetta a regole naturali, esso tende ad esprimere sequenze ricorrenti di onde rialziste e ribassiste, riconducibili nel loro insieme ad un modello generale.

     Di qui appunto il principio dell'onda, che si fonda infatti sul presupposto che ogni mercato rappresenta un fenomeno alimentato da flussi economici indotti da correnti psicologiche governate da leggi naturali; ove queste mancassero non sarebbe possibile registrare alcun equilibrio e i prezzi determinerebbero convulse fluttuazioni disorganizzate 2.

     Il mercato deve essere considerato un fenomeno creato ed alimentato dall'uomo e pertanto permeato da tutti quegli atteggiamenti irrazionali che caratterizzano ogni giorno l'insieme degli operatori. Questi comportamenti diffusi, dell'insieme dei partecipanti al mercato, si esprimono nei prezzi attraverso fasi ricorrenti che si prestano ad essere analizzate per individuare dei modelli caratteristici.

     In altre parole la borsa è per Elliott un fenomeno di natura psicologica, che misura la dinamica pessimismo/ottimismo più che le reali condizioni delle imprese; il mercato non registra sostanzialmente gli eventi politici, economico sociali, bensì le reazioni dell'uomo a questi eventi.


1 Prechter R.R. The major works of R.N. Elliott, New Classic Library (1980).
2 Fornasini A, Analisi tecnica : i fondatori, Amministrazione & Finanza-Oro (1990).