Un’idea per chi vuole stare alla larga dalle banche

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 16/03/2023 19:28

Segue le performance di 4 big tech USA riconoscendo un premio mensile dello 0,901%, con barriere poste al 50%. E a giugno potrebbe già regalare il rimborso


Torna la volatilità sui mercati finanziari e tornano a prezzi decisamente interessanti diverse strutture emesse negli scorsi mesi. Il cosiddetto “indice della paura”, il Vix, è infatti tornato su livelli che non si vedevano da ottobre, nei pressi di quota 30 punti percentuali, dopo quasi cinque mesi di calma relativa, con l’indice che si è attestato continuativamente al di sotto della soglia della tranquillità dei 20 punti, con pochissimi (e momentanei) guizzi al di sopra di essa. A fare da catalizzatore è stata in questo caso la notizia relativa alla Silicon Valley Bank, la quale, dopo aver tentato (e fallito) un disperato aumento di capitale da quasi due miliardi di dollari, è stata liquidata dall’autorità bancaria della California. La banca era infatti fortemente esposta al rischio duration su bond ed MBS, risentendo negativamente del rialzo dei tassi di interesse; i titoli a reddito fisso si sono infatti fortemente svalutati, con la perdita che è emersa soltanto quando SVB è stata costretta alla loro vendita in seguito al ritiro di ingenti quantità di denaro depositato.

Il caso SVB ha poi scatenato il panico su altre banche regionali: Signature Bank è stata anch’essa liquidata, mentre First Republic Bank, PacWest Bancorp ed altre ancora hanno visto le proprie quotazioni scendere significativamente, nel timore di un possibile contagio. La FED è però intervenuta prontamente per mettere in sicurezza il sistema bancario americano, tutelando tutti i risparmiatori (anche oltre i 250 mila dollari) tramite l’istituzione di un fondo straordinario di emergenza. Se la paura monta sui mercati, l’investitore in certificati sa bene che può sempre fare affidamento sulla protezione offerta dalle barriere, possibilmente su titoli solidi, sfruttando anzi queste occasioni per acquistare strutture a prezzi più bassi rispetto alle scorse settimane, grazie anche alla componente vega negativo che impatta il prezzo dei certificati (la volatilità ed il prezzo sono inversamente proporzionali).

Uno strumento certamente interessante in tal senso è il Phoenix Memory Step Down (ISIN: IT0006753617) emesso da Marex e scritto su un basket formato da Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft. Il premio pagato dal prodotto è dello 0,901% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato pari al 10,8% circa. Il certificato può rappresentare un’interessante opportunità di breve periodo, in virtù del trigger per il rimborso anticipato posto al 95% già alla prima data utile (fissata il 7 giugno 2023) e decrescente dell’1% ogni mese. Anche nel caso in cui il prodotto venisse rimborsato alla prima data (verrebbe corrisposto il valore nominale pari a 1.000 euro), l’investitore collezionerebbe almeno 3 premi, per un rendimento potenziale pari a circa il 2,7% rispetto ai prezzi attuali in meno di tre mesi (il prodotto si acquista attualmente poco sopra la parità sul Cert-X). 

Qualora invece non dovesse materializzarsi immediatamente il rimborso anticipato, l’investitore potrebbe comunque contare sulla protezione delle barriere poste al 50% degli strike: ad esempio, sul worst of Alphabet, la barriera è posta a quota $47,575, al di sotto anche dei minimi del 2020. La durata residua del certificato è di 1 anno e 9 mesi (scadenza dicembre 2024) nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 9 dicembre 2024, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,901%, qualora nessuno dei titoli perda più del -50% circa dal fixing iniziale, per un rendimento annualizzato pari a circa il 10,7%. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.
 

 

a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

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