Un airbag con sorpresa

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 14/12/2023 12:15

L’incremento dei dividendi deciso dal CdA di Banco BPM ha impresso una forte accelerata ai rendimenti di questo Airbag. Come approfittare del calo inatteso dei prezzi

Il clima monetario negli Stati Uniti e nell’Eurozona sembra essere cambiato: dopo due anni segnati dalla lotta all’inflazione e da una politica monetaria restrittiva, è finalmente arrivato il tanto atteso “pivot” dei tassi, confermato anche dai recenti movimenti del mercato obbligazionario, e si attendono ora nel 2024 i primi tagli del costo del denaro. Questo rinnovato clima non sembra però spaventare i manager delle principali banche italiane: in particolare, l’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, presentando il nuovo piano industriale, ha manifestato l’intenzione di incrementare la remunerazione per gli azionisti, con il dividendo per il 2024 che sarà pari a 40 centesimi (in due tranche), che sarà pari a circa la metà degli utili per azione previsti per il 2023. Per quanto riguarda gli outlook sul conto economico, i ricavi dovrebbero crescere fino a €5,6 mld nel 2026 (nel 2023 dovrebbe raggiungere i €5,2 mld) e gli utili ad €1,5 mld, che nel quadriennio si attesteranno a circa €6 mld. Il tutto con una situazione patrimoniale decisamente risanata rispetto a quella post-fusione, con il CET1 Ratio intorno al 14% ed i crediti deteriorati sensibilmente ridotti.

Se un incremento del dividendo può sembrare un’ottima notizia per tutti coloro che sono esposti sul titolo in oggetto, direttamente o tramite derivati, questo non è per forza vero per i possessori di certificati a capitale condizionatamente protetto: un dividendo più elevato significa infatti un importo “staccato” dal prezzo del titolo maggiore, avvicinando, a parità di altre condizioni, la barriera capitale. Nel caso di Banco BPM, se è vero che l’incremento del dividendo era ormai noto da tempo, abbiamo comunque assistito a movimenti di prezzo dei certificati, il cui rendimento potenziale è diventato, se possibile ancora più interessante.

Un esempio plastico di quanto descritto finora riguarda il Phoenix Memory Airbag Step Down (ISIN: DE000UL909E6) emesso da Ubs e scritto su un basket composto da Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Stellantis e Moncler. Il certificato prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 60% degli strike price), pari al 3% a cadenza trimestrale fino alla scadenza del 7 dicembre 2028 (durata massima dello strumento pari a cinque anni), per un premio annuo complessivo pari al 12%. Al fine di contenere il drawdown nel caso di eventuali momentanei ribassi dei sottostanti, il prodotto è dotato di effetto airbag, che consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli scendesse al di sotto della barriera capitale, conferendo al certificato una maggiore tenuta del prezzo durante la sua vita: nei certificati dotati di tale effetto la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera.

Ebbene, dal momento della propria emissione, il prodotto quotava poco al di sopra della parità, risentendo però poi pesantemente della notizia del dividendo di Banco BPM e perdendo anche oltre 5 punti percentuali, diventando un certificato (airbag) in grado di offrire un rendimento del 14% annualizzato fino ad un -37% da parte dell’attuale worst of Banco BPM. Come detto, il certificato presenta una scadenza piuttosto lunga (dicembre 2028) ma è dotato di opzione autocall a partire da maggio 2024 (trigger inizialmente pari al 100%, successivamente decrescente dell’1% mensile).

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

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