Immaginate il mercato azionario USA come una rosa di calciatori tra cui ogni settimana o mese dovete scegliere chi mettere in squadra per poter avere la squadra vincente, quella che vincerà il campionato.
Quante volte su linkedin abbiamo visto dei video che rappresentano i titoli leader nel tempo. Essi sono cambiati nei decenni, seguendo la trasformazione delle abitudini, delle consuetudini, dei consumi indotti e del progresso tecnologico.
La squadra vincente del 2024 non è la stessa del 2023. L’allenatore deve fare (almeno) una sostituzione. Deve mettere Tesla in panchina. Il giocatore non performa, è lento, non gestisce bene la palla e quando deve calciare in porta, guarda altrove.
Meglio sostituirlo con un giocatore più fresco, più giovane, potremmo dire con un’idea nuova: Eli Lilly.
Da ieri la market cap di Tesla è scesa sotto quella di Elililly. E questa non è cosa di poco conto. Il peso di Tesla è inferiore a quello di Elililly. Questo si traduce in flussi potenziali più elevati (in controvalore) su Elililly rispetto a Tesla. E quindi? Direte voi?
E quindi la questione non è affatto di poco conto. Questo passaggio di testimone potrebbe stare a significare che sarà Elililly il titolare in squadra per tutto il 2024. Tutte le gestioni passive e le gestioni attive finte, cioè quelle che si dichiarano attive ma in sostanza replicano il benchmark, saranno costrette a comprare più Elililly rispetto a Tesla per i futuri acquisti. Ogni 1000 USD che andranno sullo SPY ad esempio, tenderanno ad avere un maggiore impatto rialzista su Elililly di quanto non fosse prima. Questo perché’ dovranno distribuire un maggiore quantitativo di denaro su questo titolo.
Ma attenzione, e qua arriva il punto della questione. NON è detto che 100 dollari allocati su Tesla abbiano lo stesso market impact di 100 USD allocati su Elililly. Il market impact, cioè, l’impatto sul prezzo derivante da flussi in acquisto su un titolo dipende dalla liquidità del titolo funzione del turnover giornaliero.
E allora questa mattina ho aperto la reuters e ho notato che il turnover giornaliero di Tesla è di 36 miliardi di USD mentre quello di Elililly è di 1.5 miliardi di USD. Tesla scambia 24 volte di più di Elililly. Questo significa che l’impatto che ha un flusso in acquisto su Elililly ha potenzialmente un market impact pari ad almeno 20 volte quello che ha su Tesla.
E questo pesa. Pesa molto. Più di quanto si possa intuire. L’industria ha scelto il nuovo titolare ed il meccanismo perverso dei fondi passivi e degli ETF porterà Elililly (ed in Europa valo lo stesso per Novonordisk) sull’Olimpo della finanza. Elililly sarà il nuovo titolare dei magnifici 7. E’ su questo titolo che si concentreranno gli acquisti attivi e passivi nei prossimi mesi. Chi non lo ha in portafoglio, rischia di non performare. E’ un must che devi avere.
E se pensate che questa storia della market cap non sia vera e che sia il mio solito accanimento sull’industria del risparmio gestito, vi faccio vedere questi due grafici.
Il grafico di destra è il grafico del Nasdaq100 index. Il grafico di sinistra è il grafico dell’ETF QQQJ, cioè dell’ETF che replica la performance dei titoli del Nasdaq che potremmo chiamare NDX200-100, cioè dei 100 titoli con capitalizzazione inferiore ai primi 100 ma superiore a tutti gli altri. Sempre usando la metafora calcistica potremmo chiamarla la “seconda squadra” del Nasdaq100.
Ciò che balza all’occhio dal confronto dei due grafici è la performance. Il primo è in uno stretto trading range da mesi, il secondo non si ferma più.
Il motivo?? Il solito. E’ solo una questione di market cap e di gioco perverso della leadership. I titoli del Nasdaq100 sono in tutti gli ETF, quelli del Nasdaq200-100 non ci sono. I titoli del Nasdaq100 con peso elevato attraggono una marea di flussi passivi, quelli del Nasdaq200-100 attraggono solo i flussi dei gestori attivi.
Ne consegue che mentre nel caso del Nasdaq100, se non hai i titoli con maggiore market cap non performi, nel caso del Nasdaq 200-100 questo non è vero. Performi solo se hai il titolo migliore. Il mercato diventa improvvisamente più democratico e più premiante. Lo stock picking torna a fare la differenza.
Guardate la differenza di peso e concentrazione dei due indici.
Ho preso questa tabella da un articolo della CNBC pubblicato ieri. Possibile che i dati non siano esattamente aggiornati, ma rende comunque l’idea. L’elevato peso dei primi 10 titoli del Nasdaq100 obbliga gli operatori, tutti, a comprare quei 10 titoli se vogliono performare come o meglio del mercato. Se sei un gestore passivo devi comprare quei titoli. Se sei attivo, li devi comprare lo stesso e poi gestisci altre posizioni attive al di fuori dei primi 10 titoli.
Ma come spiegato sopra, il problema è che NON c’è mai una corrispondenza lineare tra peso di un titolo, funzione della sua market cap, e turnover scambiato. E questo disallineamento crea dei mostri pazzeschi. Perché’ mentre la market cap decide l’entità dei flussi in acquisto da destinare a ciascun titolo, è il turnover scambiato che decide il market impact. Questo significa che titoli con minore turnover sono più a rischio di diventare delle star e di realizzare performance elevatissime, non tanto perché’ sono dei titoli buoni, ma semplicemente perché’ il loro turnover giornaliero non riesce ad assorbire in modo sufficiente tutti i flussi in acquisto passivi ed attivi. Quanto detto per il Nasdaq100 vale anche per lo S&P500, all’interno del quale compare Elililly.
E, ahimè, lo stesso ragionamento funziona al contrario. Titoli dal turnover elevato come Tesla e Apple (10 miliardi di turnover), sono difficili da abbattere perché’ il mercato assorbe bene i flussi in vendita. Tali flussi in vendita si scontrano con flussi in acquisto che provengono dalle gestioni passive che in virtu’ dell’elevato peso di questi titoli sugli indici continuano a sostenere i titoli.
Quindi? Cosa abbiamo imparato da questo report?
Abbiamo capito che la market cap conta moltissimo ma per diventare un titolo “titolare” devi scambiare anche relativamente meno. Solo in questo modo i flussi in acquisto ti daranno l’aiuto al rialzo sperato.
Un’altra cosa che abbiamo imparato e’ che, a livello di stock picking, dobbiamo monitorare i titoli che sono nella seconda squadra e che sono ad un passo dall’essere inclusi nella lista del Nasdaq100. Una volta entrati, beneficeranno di un aiutino non indifferente. Tra questi escluderei MPWR e TSCO ma guarderei con grande attenzione a SMCI, che già il mercato sta trattando come un prossimo campione emergente essendo esposto al tema dell’IA.
Ultima cosa che abbiamo capito è che se sei una società dei magnifici 7, beneficerai per lungo tempo di uno status privilegiato ed anche in periodi difficili avrai sempre dei flussi in acquisto, magari non meritati, ma che l’industria ti regala perché’ “pesi molto”.
Concludo questo report con il grafico del P/E di Elililly, perche’, come accade nel calcio, quando entri in squadra e sei titolare, il tuo “valore aumenta”.
Avete mai visto un titolo farmaceutico trattare a multipli di 50X gli utili? Quando sei titolare, tutto è permesso. Ben venuti nel mondo della fanta finanza. “e tutto il resto è noia”, diceva Califano.
Questo report e’ un esempio di “commento di preapertura”, report di analisi ai mercati che Zeygos produce ogni giorno e che rende disponibile agli utenti sotto forma di abbonamento annuo al costo di 175 euro. Qualora volessi usufruire di un periodo di prova gratuito di un mese (senza impegno), scrivi a info@zeygos.com. saremo lieti di attivarti la prova. L’abbonamento può essere sottoscritto nel sito www.zeygosonline.com
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