Petrolio in correzione, come approfittarne

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 12/10/2023 14:01

UniCredit Bank AG presenta un nuovo Cash Collect Memory Step Down scritto su un mix di titoli energy ed utilities

Mentre il braccio di ferro tra Occidente ed Opec continua e le tensioni geopolitiche sono sfociate in un nuovo conflitto in Palestina tra Hamas ed Israele, il prezzo del petrolio continua a rimanere sostenuto nonostante la recente correzione dovuta ai timori recessivi. Sebbene la domanda globale sia in crescita, il cartello dei paesi produttori di greggio continua a ridurre la produzione: Riyad aveva già annunciato il taglio di un milione di barili al giorno a partire da luglio, portando la produzione ad un minimo di 9 milioni di barili giornalieri; sulla stessa lunghezza d’onda la Russia, fortemente interessata a mettere in crisi le economie occidentali, che ha messo in atto una riduzione pari a 300 mila barili al giorno. Tali decisioni saranno ridiscusse su base mensile ma al momento non sembrano esservi spiragli per un’inversione di rotta, mentre le riserve strategiche statunitensi rimangono ai minimi storici. I titoli energetici rimangono quindi in vista dei massimi del 2022, nell’aspettativa di ricavi e margini in espansione. L’ascesa dei tassi di interesse, alimentati dalle aspettative di inflazione, ha invece penalizzato i titoli del settore utilities, caratterizzati da un business marcatamente capital intensive e pertanto con una struttura del passivo maggiormente sbilanciata verso il capitale di debito rispetto alla media. La correzione di questi titoli ha pertanto consentito agli strutturatori di posizionare barriere particolarmente protettive su questi titoli, “mixandoli” proprio con azioni del settore oil per ricavarne una cedola decisamente interessante. Stiamo parlando del Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000HC9KKH2) targato UniCredit Bank AG e scritto su un basket contenente Enel ed Engie per il settore utilities e Repsol e TotalEnergies per il settore energy. Il prodotto paga un premio dell’1% a cadenza mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 55% dei rispettivi strike price), corrispondente ad un rendimento annuo pari al 12%. La durata del certificato è di tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 14 dicembre 2023 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi). Osserviamo che le barriere su Enel ed Engie sono posizionate ben al di sotto dei minimi del Covid, in particolare su Enel questa è posta a 3,2181 euro, al di sotto anche dei minimi toccati durante la crisi del gas. Leggermente meno conservative, almeno a livello grafico, le barriere su Repsol e TotalEnergies (rispettivamente poste a 8,5608 e 34,6115 euro), comunque posizionate su valori che i titoli non vedono da inizio 2021. Interessante notare come su un basket di titoli simile (senza TotalEnergies ma con A2A), vi sia un certificato con scadenza paragonabile e barriera su Repsol (in entrambi i casi worst of del basket) posta a 9,17 euro, che però presenta un rendimento annualizzato pari al 9,58%, contro il 12,58% del prodotto analizzato oggi.

Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 17 settembre 2026, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1%, qualora il worst of Repsol non perda più del 41% dai livelli di prezzo attuali. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

 

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

 

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