Industrie belliche ad elevato rendimento

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 11/05/2023 10:49

Le industrie del settore della difesa sono state risvegliate dal conflitto in Europa, registrando ricavi e utili in crescita: un’idea dal segmento dei certificati.

 

Con lo scoppio del conflitto russo-ucraino l’Europa si è risvegliata di soprassalto da un periodo piuttosto prolungato di disarmo, cominciato sostanzialmente dalla fine della Guerra Fredda e dal discioglimento dell’Unione Sovietica, con gli stati dell’Unione che si sono visti costretti ad allargare la fetta di bilancio pubblico destinata agli armamenti. A beneficiarne sono state giocoforza le società europee operanti nel settore della difesa, tornate ad espandere le proprie capacità produttive dopo svariati anni di stasi: in molti avranno probabilmente sentito parlare dei carri armati Leopard 2, tra i modelli più all’avanguardia del mondo e forniti in dotazione all’esercito di Kiev. Ebbene, il produttore di questi carri armati è la società tedesca Rheinmetall, che dopo anni di bilanci (e di quotazione) non particolarmente entusiasmanti ha visto improvvisamente le proprie commesse espandersi, con il titolo che è volato in poco più di un anno da 80 euro a 277 euro (prima di ripiegare parzialmente a 263 euro), ritoccando continuamente i propri massimi storici.

La cavalcata delle azioni Rheinmetall è poi valsa alla società la “promozione” nel DAX, dopo ben 27 anni nei quali i titoli figuravano come componente del MDAX (l’indice dedicato alle mid cap quotate sul mercato tedesco), a certificare la fortissima crescita aziendale: dopo aver chiuso il 2021 con €5,7 mld di ricavi ed il 2022 con €6,4 mld, le commesse raccolte in particolare dal governo tedesco hanno portato la stima del fatturato per il 2023 oltre i €7,7 mld, fino ad arrivare anche oltre i €10 mld nel 2025, con un EBITDA margin nell’ordine del 16%-17%. Trend in crescita stimato anche per la nostra Leonardo (la prima in Europa e dodicesima al mondo tra le industrie belliche per fatturato), che dovrebbe passare dai €14,7 mld di fatturato del 2022 a quasi €17 mld nel 2025 ed un utile visto vicino al miliardo di euro sempre nel 2025.

Tra i certificati di recente emissione scritti su sottostanti operanti nel settore della difesa si segnala il Cash Collect Memory Step Down (ISIN: DE000VU5RE82, emittente Vontobel) scritto su un basket contenente, oltre alle già citate Rheinmetall e Leonardo, anche MTU Aero Engines e Safran. Il prodotto paga l’1,08% mensile (premio dotato di effetto memoria, con trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato in condizioni di lateralità dei sottostanti pari al 14,2% circa, considerando anche il prezzo di acquisto attualmente pari a circa 98,2 euro. La durata del certificato è di poco inferiore ai 2 anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 4 ottobre 2023 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce del 5% ogni sei mesi).

Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 4 aprile 2025, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1,08%, qualora Rheinmetall, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (al 94,07% dello strike price) non perda un ulteriore -47% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

 

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
https://www.certificatiederivati.it/

 

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