Emergenza nei mercati: probabilità di default. Ma in che misura rappresenta effettivamente una minaccia?

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 23/06/2023 11:25

Il pericolo di insolvenza delle imprese emittenti di azioni e obbligazioni sta aumentando nel 2023 a causa dell'inflazione e dei tassi d'interesse elevati, mentre il rischio di una recessione economica incombe. Tuttavia, è possibile che non si verifichi un ciclo di default completo.


Secondo gli esperti di Morningstar il rischio di default è tornato alla ribalta nel 2023 a causa dell'aumento dell'inflazione e dei venti di recessione in giro per il mondo. Il default si verifica quando l'emittente di uno strumento finanziario non è in grado di onorare il debito. Questo può portare a un forte calo delle quotazioni e colpire sia gli azionisti che i creditori.

Tuttavia, il recente caso dell'insolvenza di Credit Suisse ha dimostrato che i creditori di bond possono essere più penalizzati degli azionisti.

Il rischio di default può colpire anche le società del settore finanziario attraverso il mercato delle materie prime, come è successo durante il conflitto tra Russia e Ucraina nel 2023. Questo ha portato alla crisi con casi di default di istituzioni finanziarie non sufficientemente coperte per rispondere all'aumento dei margini richiesti dalle autorità di garanzie del mercato.


Cosa dice il termometro degli high yield europei

Secondo gli analisti di S&P Global Ratings, il tasso di default delle società europee con rating di grado speculativo potrebbe salire al 3% entro giugno 2023. Questo aumento è dovuto alla combinazione di tassi di interesse in aumento, rallentamento della crescita e costi di produzione ancora elevati, che potrebbero portare a un calo degli utili e a un aumento dei default.

Il tasso di default atteso delle aziende meno affidabili da un punto di vista creditizio, quelle che offrono bond inseribili nella sotto asset class high yield, è il termometro più reattivo del rischio default. Se il rallentamento della crescita diventasse prolungato o ci fosse una recessione, il tasso di insolvenza potrebbe salire fino al 5,5% nel peggiore dei casi.

Insolvenze in crescita anche in Usa

Secondo Moody's Investors Service, a maggio sono aumentate a 16 le società in default tra quelle monitorate dall'agenzia a livello globale, rispetto alle 12 precedenti, segnalando un aumento del rischio default. In totale, sono stati registrati 62 default quest'anno, di cui 42 in Nord America, di cui 41 negli Stati Uniti, mentre il numero di default degli Stati Uniti è più che raddoppiato rispetto al 2020. Gli altri default sono stati registrati in Europa (11), America Latina (7) e Asia-Pacifico (2).


Persino le società svizzere soffrono del rischio insolvenza
Anche le società svizzere non sono immuni al rischio di insolvenza

Il rischio di default sta crescendo in Svizzera, con un aumento del 36% dei fallimenti aziendali nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo la società di informazioni economiche Dun & Bradstreet. La crisi di Credit Suisse ha già colpito il paese, ma il contesto economico difficile sta portando molte altre imprese elvetiche a dichiarare l'insolvenza.

Ma allora esiste o no un pericolo default?

Secondo gli analisti, il rischio di insolvenza degli emittenti sta peggiorando a causa degli effetti tardivi della politica monetaria sull'economia, ma non si prevede un ciclo di default completo. Il mercato high yield europeo viene considerato particolarmente resistente, con un tasso di default inferiore alla media a lungo termine. Anche gli emittenti dei Paesi emergenti, sia sovrani sia corporate, sembrano meno a rischio di quanto si pensasse. L'aumento del rischio insolvenza può rappresentare un'opportunità per gli investitori esperti, ma è una partita riservata solo a loro.

 

Fonte: https://www.morningstar.it/

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