CFD di IG: l'identikit dell'offerta, tratti generali e caratteristici

IG IG - 09/10/2024 10:33

Accesso a tutte le asset class, oltre alle tradizionali azioni e bond, materie prime, valute e le innovative cripto; negoziazione in derivati di prodotti quotati nelle maggiori piazze finanziarie internazionali, senza costi diretti di adesione al mercato, la possibilità di andare sia al rialzo che al ribasso, leve fino a 30 volte il capitale disponibile per chi non è sufficientemente capitalizzato, perdite limitate al capitale investito, possibilità di aprire e chiudere posizioni 24 su 24 per 5 giorni alla settimana e su una selezione di strumenti anche il sabato e la domenica. Nella sostanza ci sono tanti buoni motivi per fare trading con i CFD contratti per differenza ed in particolare con IG, ovviamente questo non cambia uno dei paradigmi nel trading, e cioè che si tratta di un'attività ad alto rischio di perdita, come recitano i disclaimer, resi obbligatori dalle autorità di vigilanza sui siti degli stessi broker. 

Un po' di storia

Prima di iniziare ad entrare nell'offerta, due parole su questo broker e sul CFD. Il prodotto è entrato in Italia nel 2006 ed a traghettarlo dal UK è  stata proprio IG. Lo strumento è nato nel Regno Unito per superare una tassa sulla negoziazione di Borsa. Con il Contratto per Differenza, il suo acronimo è CFD l'investitore prende posizione sui movimenti dell'attività sottostante. 

Il mondo con un click

Ma cosa si può negoziare con IG? Partiamo dagli indici, ce ne sono circa una cinquantina, oltre ovviamente ai più gettonati dai trader, troviamo, come particolarità, quello sulla volatilità Usa, il cinese, il taiwanese, il brasiliano, quello norvegese e 11 indici settoriali. 

Passando alla azioni, ci sono azioni 8 mercati ben rappresentati, oltre ai tradizionali (Italia, Usa, UK, Germania e Francia) anche le principali azioni: olandesi, portoghesi e del Sud Africa. 

Materie prime, circa una quarantina, le più trattate, fra le esotiche anche zinco e ferro. 

I tassi di interesse sono rappresentati con una ventina circa di prodotti. C'è la curva americana, con sei prodotti, dal Fed Funds a 30 giorni, al titolo a 30 anni. Presente anche la curva tedesca, con 2, 5 e 10 anni. Italia in whatchlist con titolo a 2 e 10 anni. Presente anche un tasso giapponese e quelli a brevissimo termine interbancari su sterlina, euro e dollaro Usa e dollaro australiano. 

Fra cambi e cross siamo quasi a 100, tutte le major, commodity (dollaro Nuova Zelanda, Canada e Australia), il dollaro di singapore, le scandinave (corona svedese, norvegese e danese), fra le esotiche (lira turca, rand sud africano, bath thailandese,  real brasiliano, peso filippino), ci sono anche le alternative europee come il fiorino ungherese, lo zloty polacco. Ritornando a valute dai gusti particolari ritroviamo: lo won coreano, la rupia indonesiana, lo yuan cinese solo per citarne alcune.

Per i più innovativi che preferiscono andare sulle cripto, ci sono circa 18 monete digitali scambiate.

Datemi una leva

La particolarità dei CFD è data dalla leva, uno strumento da un lato criticato perché in caso di strategie negative e fallimentari accelera le perdite, dall'altra però indispensabile per chi non è sufficientemente capitalizzato, perché in grado di garantire utili soddisfacenti e diversificazione. 

Andiamo in ordina crescente. Sulle cripto la leva più bassa è pari a 2 volte il capitale investito. Sulle azioni gira, di norma, una leva intermedia pari a 5. Le materie prime vengono proposte con una leva pari a 10. 

Sugli indici principali la leva è pari a 20. Lo strumento diventa più marcato sulle valute, dove la volatilità è più contenuta, questi prodotti girano con una leva pari a 30. 

Perdite limitate

Uno dei principali vantaggi dell'operare con i CFD come detto in apertura, è rappresentato dalle perdite che sono limitate dalle autorità di vigilanza, al capitale investito sul conto. Un principio che fu introdotto dopo il crac di un grande broker a seguito di un movimento violento e inaspettato sul franco svizzero del 2015. Non è sempre così. Per i future, per esempio, quotati sui mercati regolamentati, le perdite ancora oggi possono superare il capitale investito, un aspetto di primissima importanza, in un contesto aleatorio come quello dei mercati finanziari. 

Ma quanto mi costi

Per quanto riguarda i costi di negoziazione occorre prendere dimestichezza con lo spread, non ci sono cioè, di norma, commissioni, ma il prezzo sul CFDproposto dal broker implicitamente incorpora una commissione. Le piattaforme proprietarie sono di tipo browser, non serve cioè scaricare nulla, così come gli accessi al mercato come detto sono gratuiti. Anche la leva, trattandosi di un prestito, viene implicitamente prezzata sul prezzo dello strumento quotato. Per i più attenti a questi aspetti, ogni prodotto ha un foglio illustrativo, con l'esplicitazione dei costi. 

Weekend

Uno dei tratti dell'offerta che contraddistingue il broker, IG, è quello di poter aprire e chiudere posizioni anche nel weekend. Nel fine settimana non sono proposti tutti i prodotti ma una selezione. L'operatività consente di abbattere o cogliere rischi di repricing durante il fine settimana, come in occasione degli eventi elettorali europei. Sono scambiati, il sabato e la domenica, l'indice tedesco, inglese, due benchmark americani e quello di Hong kong, un cambio sterlina e dollaro ed alcune cripto (queste ultime girano, però, anche con altri broker nel fine settimana). Tutti gli altri prodotti di fatto negoziano per 24 ore per 5 giorni alla settimana. Non c'è tempo da perdere, il denaro non dorme mai. (riproduzione riservata). 

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

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