La protagonista della settimana, stando ai dati macro in arrivo, sarà la Germania che, dopo la crisi economica che l’ha trasformata da locomotiva d’Europa a anello debole dell’Unione, adesso deve fare i conti anche con una crisi politica che, con ogni probabilità, la porterà a gennaio a nuove elezioni. Berlino, nei prossimi giorni, si troverà a dover superare la prova dei prezzi alla produzione di ottobre, in arrivo mercoledì, e quella del Pil del terzo trimestre in calendario venerdì. Ma al di là della questione tedesca i market mover in arrivo riguarderanno anche la Gran Bretagna, l’Eurozona e gli USA. Quest’ultima con i dati dell'inflazione di ottobre in arrivo già martedì e dei PMI di novembre previsti venerdì insieme a quelli di Washington. Per Londra, invece, l’attesa è per mercoledì e riguarderà i prezzi al consumo di ottobre.
Lunedì: un occhio al Giappone
La settimana inizia in Giappone con gli ordini dei macchinari core di settembre. Per l’Europa è prevista la pubblicazione dei dati riguardanti la bilancia commerciale di settembre mentre dagli USA i fari sono puntati sul settore immobiliare con l’indice NAHB di novembre.
Martedì: inflazione Europa
La seconda giornata della settimana sarà dedicata quasi interamente all’Europa. Saranno infatti i dati del vecchio continente a monopolizzare l’attenzione, in particolare con i prezzi al consumo di ottobre e le partite correnti di settembre. Non mancheranno gli appuntamenti con l’economia a stelle e strisce. In particolare, a continuazione di quanto già visto ad inizio di settimana, sarà il settore immobiliare al centro della scena e, nello specifico, con i numeri sull’apertura cantieri e i permessi edilizi, entrambi di ottobre.
Mercoledì: fari sull’inflazione inglese e tedesca
La bilancia commerciale nipponica ad ottobre è il primo appuntamento che si nota in agenda nella giornata di mercoledì. Ma i protagonisti saranno altri. Infatti gli operatori guarderanno ai prezzi alla produzione tedesca ed anglosassone, entrambi di ottobre. Londra, poi, alzerà il velo anche sul dato dei prezzi al consumo sempre sullo stesso mese. Per l’Eurozona il dato in agenda riguarderà la produzione costruzioni di settembre mentre per Washington in agenda ci saranno solo i dati settimanali su richieste mutui e scorte di petrolio.
Giovedì: fiducia consumatori Eurozona
Tra le singole storie europee l’unica a spiccare per importanza è quella sulla fiducia alle imprese in Francia a novembre che richiama l’altro dato, ovvero la fiducia dei consumatori dell’Eurozona sempre sullo stesso mese. Il resto degli appuntamenti riguarderà la realtà statunitense. Infatti si attendono dall’altra parte dell’oceano i numeri su: PhillyFed di novembre, vendita case esistenti e leading indicator di ottobre e, per i dati settimanali, richieste di sussidi di disoccupazione e stoccaggi gas.
Venerdì: Pil Germania e PMI da USA e Eurozona
Il dato dell’inflazione nipponica di ottobre, di per sé importante alla luce delle nuove scelte di politica monetaria della BoJ, si affiancano alla pubblicazione del dato PMI manifatturiero, sempre nipponico, di novembre. Lunga, poi, la lista degli altri appuntamenti e tra questi il Pil tedesco del terzo trimestre. A questo si deve aggiungere la rilevazione di ottobre sulle vendite al dettaglio anglosassoni, i PMI (manifatturiero, composito e servizi) di novembre di Usa ed Eurozona e, a chiudere, la fiducia dei consumatori rilevata a novembre dall’Università del Michigan.