Wall Street come nei Ruggenti Anni Venti

Gaetano Evangelista - 01/04/2015 12:47

Si chiude un primo trimestre davvero sottotono, a Wall Street: l'indice S&P500 a malapena conserva un saldo positivo rispetto al 2014; in ciò non distinguendosi molto rispetto all'esperienza di un anno fa. Anche a marzo 2014, difatti, la performance risultò nominalmente positiva, ma ciò non impedì al mercato di progredire, nei mesi successivi.

Di sicuro l'anno è iniziato all'insegna di aspettative scintillanti, indotte da una performance economica esaltante sul finire del 2014: aspetti che hanno prodotto legittime delusioni da parte rispettivamente di investitori ed economisti. Non è un caso che lo Stock/Bond ratio sia nettamente scivolato, in queste settimane, scendendo al livello più basso degli ultimi 18 mesi; e non è un caso che la borsa americana resti esclusa dall'asset allocation mensile, di cui oggi forniamo il puntuale aggiornamento periodico.

Ciò non esclude il debito di riconoscenza da parte degli investitori di tutto il mondo. In termini nominali, dal minimo di oltre sei anni fa il mercato azionario americano ha prodotto una performance media annua del 18%; in termini reali, grazie alla bassa inflazione, il ritorno medio composto annuo si attesta al 15.8%. Con riferimento a tutti i (cinque) bull market secolari fatti registrare dal 1900 ad oggi, si tratta della seconda migliore performance dopo quella dei Ruggenti Anni Venti (un'altra epoca caratterizzata da forti pressioni deflazionistiche).

In questa prospettiva, la pausa del passato primo trimestre non è necessariamente una cattiva notizia. Salvo prova contraria, è ragionevole ritenere che questa pausa possa lasciare spazio ad un ripristino del bull market. Lo comprova fra l'altro l'inside down bar a livello mensile sperimentata dallo S&P, come esaminiamo statisticamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Gaetano Evangelista
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