Un rialzo fuori dagli schemi

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 02/09/2020 10:56

Inutile mettersi contro trend. In America viaggiano a mille sui tech ma arriverà anche l’ora dei titoli value. Per questo puntiamo oggi su un certificato che come ciliegina sulla torta aiuta anche a compensare le minusvalenze in scadenza a breve.

I listini azionari, in particolar modo quelli statunitensi, dopo esser tornati in territorio positivo da inizio anno, continuano indisturbati il loro trend al rialzo alimentato dall’euforia degli investitori.

Anche in quello che storicamente risulta un mese caratterizzato da bassi rendimenti e improvvisi rialzi di volatilità i mercati non hanno cessato la loro corsa verso vette sempre più alte, trainati principalmente dal segmento growth del mercato, lasciando indietro i titoli value di cui il nostro indice è composto.

Solitamente tale reparto del mercato azionario beneficia di situazioni caratterizzate da crescita economica e aspettative di inflazione al rialzo e la riapertura dell’economia, dopo aver passato la fase più acuta della pandemia, associata ai forti stimoli monetari delle banche centrali, potrebbero riportare la fiducia verso questa classe di titoli.

Risulta quindi conveniente attribuire un buon peso del proprio portafoglio sul value e scegliendo strumenti alternativi rispetto al buy&hold è possibile migliorare il profilo rischio rendimento della posizione. I certificati d’investimento rappresentano una buona scelta per ottenere rendimenti strutturalmente simili all’obbligazionario, esporsi su una vasta gamma di titoli azionari e ottenere una profonda protezione del capitale.

Se prendiamo in analisi il prodotto emesso dall’emittente Natixis, il Phoenix Memory Maxi Coupon (ISIN: IT0006747072), scritto su un basket di tipo worst of composto dai titoli Eni, Enel, Unicredit, Intesa e FCA e con scadenza prevista il 30/7/2025 si nota come questa tipologia di certificati a capitale condizionatamente protetto riescano a pagare un generoso flusso di coupon ed avere una protezione del capitale che, grazie al posizionamento strategico, verrà infranta solo nel caso di violente discese. Nello specifico, verrà corrisposta una maxi-cedola del 13% del valore nominale di 1000 euro, nel rispetto del trigger cedolare posto al 50% dei prezzi strike fissati all’emissione, nella prima data di osservazione prevista a settembre. Il diritto a ricevere tale ammontare si otterrà acquistando il certificato non oltre l’11 settembre. In seguito, detenendo tale prodotto in portafoglio si riceveranno ogni mese dei coupon dello 0,6% se il sottostante meno performante del basket sarà al di sopra del 65% dei prezzi di fixing iniziale. Nel caso in cui non verrà rispettato tale criterio, i coupon non pagati non verranno persi ma, grazie all’effetto memoria, sarà possibile riceverli qualora la condizione di trigger cedolare verrà rispettata.

Uno dei punti di forza del prodotto è l’opportunità di rimborso anticipato a partire dal 21 dicembre 2020 se tutti i titoli componenti il basket saranno al di sopra del 90% degli strike. Nel caso in cui avverrà l’autocall, il prodotto genererà un rendimento del 14,8% in 3 mesi rendendo questa un’opportunità molto appetibile rispetto all’offerta sul secondario di certificati a capitale condizionatamente protetto.

L’aspetto difensivo di tale strumento risiede nella barriera del capitale posta al 60% dei prezzi strike che, se violata al ribasso a scadenza, comporterà per il certificato una rettifica della performance negativa da strike del sottostante peggiore moltiplicata per il valore nominale ( i.e. se un titolo perderà il 50%, il nominale sarà ridotto del 50%). Nel caso in cui invece i titoli a scadenza non siano scesi più del 40%, il prodotto avrà un valore di rimborso pari a 1000 euro andando a preservare il capitale investito. Nello scenario in cui il prodotto non vada in autocall fino alla sua naturale scadenza, ma rilevi al di sopra del livello barriera, si otterrà un rimborso totale di 1470 euro che, a fronte di un acquisto al prezzo lettera odierno di 993 euro, genererebbe un rendimento del 48%, o 10% annualizzato.

Da aggiungere, inoltre, come ciliegina sulla torta che il maxi premio del 13% pagato a settembre potrà essere utilizzato per la compensazione delle minusvalenze.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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