L’emittente svizzero Vontobel ha emesso un certificato che paga cedole trimestrali e consente di puntare sui big del tech, settore sotto i riflettori.
Il recupero che gli indici hanno effettuato nel secondo trimestre di questo anno, ha visto il Nasdaq come il miglior performer tra tutti i listini e tra tutte le asset class presenti sui mercati. Da quando è scoppiata la pandemia, gli investitori hanno puntato su quei titoli simpaticamente denominati “stay-at-home stocks”, appartenenti al segmento tecnologico che permettono di fornire gli stessi servizi e svolgere le stesse attività anche a distanza focalizzando le potenzialità dello smart working per i dipendenti di moltissime aziende. Non è difficile infatti vedere come alcuni di questi titoli, specialmente quelli il cui business è incentrato sulla condivisione di dati sui cloud o sulle videochiamate di gruppo, abbiano effettuato performance positive a due zeri nel giro di qualche mese. Risulta chiaro quindi come sia forte l’interesse per il reparto tecnologico che potrebbe aver addirittura giovato della pandemia mostrando sempre più un potenziale per crescere.
Se si vuole effettuare un’analisi circa le componenti dei listini, si nota come solo 5 titoli sui 100 del Nasdaq abbiano tirato la volata, contribuendo per circa la metà dei punti di rimbalzo messi a segno dal 16 marzo e come i primi 3 siano stati protagonisti di un 40% del rialzo complessivo. Amazon, Microsoft e Apple , da sole, hanno quindi permesso al Nasdaq100 di crescere di oltre 20 punti percentuali sui 51 di rimbalzo record.
Esporsi adesso con una posizione lunga su questo segmento potrebbe rivelarsi potenzialmente sfavorevole in ottica di rischio rendimento ma, sfruttando le caratteristiche dei certificates, è possibile prendere una posizione rialzista con uno stop loss molto distante rispetto alle quotazioni attuali.
Per far questo, l’emittente svizzero Vontobel ha emesso un Cash Collect Autocallable (DE000VP5HDN6), scritto su un basket di tipo worst of composto da Facebook, Intel, Microsoft e Snap, con scadenza prevista il 2/7/2025. Tale struttura, a capitale condizionatamente protetto, punta al pagamento di un flusso di coupon con effetto memoria, ogni trimestre, del 2,25% del valore nominale di 100 euro se il sottostante meno performante sarà al di sopra del trigger cedolare posto al 60% dei prezzi strike. Già dalla prima data di rilevamento di ottobre c’è la possibilità che il prodotto venga rimborsato anticipatamente del suo valore nominale maggiorato del coupon previsto se tutti i sottostanti saranno al di sopra dei prezzi di fixing iniziali.
L’aspetto difensivo, comune ai certificati a capitale condizionatamente protetto, è la barriera del capitale, in questo caso posta al 60%. Se a scadenza, il sottostante che avrà performato meno dal prezzo strike, sarà al di sotto di tale livello, il certificato avrà un valore pari al nominale moltiplicato per la performance negativa da strike. Nel caso in cui invece tutti i titoli saranno al di sopra del 60% dei prezzi strike, il prodotto avrà un valore di rimborso pari al nominale pertanto anche a fronte di marcate discese dei titoli non si incorrerà in perdite sul capitale investito.
Al momento questo certificato è acquistabile al prezzo lettera di 100,5 euro e, a fronte di lateralità dei sottostanti nei prossimi 5 anni, si otterrà un rendimento del 50%, poco meno del 10% annualizzato.
Dei 4 titoli, il meno performante risulta Intel con una lieve variazione negativa dello 0,8%, mentre i restanti sono tutti in territorio positivo con Snap a comandare con un rialzo del 13,74% in soli due giorni di quotazione.
Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it
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