Un nuovo Airbag tutto italiano

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 14/07/2021 11:15

I dividendi sono una delle variabili di peso per la strutturazione dei certificati. Goldman Sachs presenta una novità assoluta per massimizzarne la resa

L’Italia è sul tetto d’Europa dopo la straordinaria vittoria degli Europei di calcio a Wembley e secondo le ultime stime è possibile che l’affermazione, ottenuta peraltro contro il pronostico di Goldman Sachs che dava per vincente l’Inghilterra per 2-1, contribuisca a incrementare il PIL dello 0,7%. Una spinta da 12 miliardi che deriverebbe dal prestigio internazionale, ovvero maggiori esportazioni, che già con l’insediamento di Mario Draghi era stato riconquistato dopo diversi anni. Nelle ultime ore, l’Oxford Economics ha inoltre alzato le stime del PIL 2021 dal 5 al 5,5% dato il miglioramento degli indici di fiducia e la conferma dei buoni dati macroeconomici diffusi di recente. Un ritrovata fiducia nei confronti delle nostre aziende che potrebbe innescare un trend più duraturo di crescita e permettere al nostro Paese di scrollarsi di dosso l’etichetta di ultima della classe.

Per investire su tre titoli del nostro listino azionario, la divisione dell’Investment Banking di Goldman Sachs ha quotato di recente in Borsa Italiana due nuovi certificati dotati di opzione Airbag, in grado di offrire un rendimento annuo del 7,4% anche in caso di andamento molto avverso dei mercati. La prima cosa che salta all’occhio mettendo in relazione rischi e rendimenti alla scadenza dei 4 anni di durata è proprio la composizione interamente italica del basket, soli 3 titoli e correlazione mediamente elevata, per una barriera con airbag al 60% e rendimento che sfiora il 7,5%. In questi mesi di volatilità in contrazione abbiamo infatti assistito alla quotazione di Airbag con rendimenti anche più elevati ma solo su basket composti da titoli americani, con volatilità tra il 50 e 80% e correlazioni molto basse se non nulle.

In questo caso, il Phoenix Memory Airbag Dividend (Isin JE00BKYRP013) è scritto su un basket composto da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Stellantis, la cui correlazione è tra lo 0,53 e lo 0,80 e volatilità implicite massime del 33%. Nel dettaglio, il certificato paga coupon trimestrali dell’1,85% con effetto memoria a condizione che tutti i sottostanti si mantengano sopra il 60% dello strike iniziale. Autocallable in struttura da giugno 2022 e opzione Airbag alla scadenza di luglio 2025. Un flusso di premi a memoria annuo del 7,40% a fronte di una flessibilità fino al -40% peraltro con opzione Airbag che consente di limitare a meno di un terzo le perdite in conto capitale anche nella malaugurata ipotesi che uno tra i tre titoli si dimezzi rispetto ai valori correnti.

L’analisi di scenario a scadenza tratta dal CedLAB Pro consente di apprezzare al meglio l’asimmetria di rendimento proposta da tale certificato. Mentre il rendimento alla scadenza del 31% ( calcolato su un prezzo di possibile acquisto sotto la pari) sarà ottenuto anche nell’ipotesi di -37% da parte del titolo attualmente più debole ( Unicredit), la difesa del capitale sarà assicurata da una barriera europea posta al 60% e dall’opzione Airbag che, come detto, permetterà di limitare al 16,26% le perdite anche nel caso di -50% da parte di Unicredit.

COME FUNZIONA IL DIVIDEND ADJUSTED

Fin qui le caratteristiche e l’analisi di scenario a scadenza sembrerebbero quelle di un classico Airbag, che tuttavia presenta delle peculiarità che ne hanno permesso l’emissione in un contesto non favorevole ( volatilità bassa e come noto gli Airbag sono prodotti molto vega-negativi e con dividendi ridotti rispetto al passato). Goldman Sachs definisce questa struttura a “performance modificata”, ovvero “dividend adjusted” e il motivo è legato proprio alla lettura dei dividendi stimati entro la scadenza dei 4 anni.

L’emittente ha pubblicato sul KID del certificato JE00BKYRP013 i “dividendi predeterminati”, ossia l’importo con relativa data di stacco prevista dei dividendi sui tre titoli Intesa Sanpaolo, Unicredit e Stellantis. Cosa accadrà ad esempio a novembre 2021, se i dividendi effettivamente pagati corrisponderanno a quelli predefiniti, o se saranno superiori/inferiori? Per il 22 novembre 2021 Goldman Sachs calcola un “dividendo predeterminato” pari a 0,133 euro e se il dividendo effettivamente pagato da Intesa sarà stato di 0,133 euro, nulla cambierà per il calcolo della performance di Intesa. Diverso il discorso se il dividendo sarà superiore o inferiore. Qualora risultasse superiore a 0,133 euro, Goldman Sachs incasserebbe più di quanto previsto e tale eccedenza verrebbe ribaltata sull’investitore modificando lo “spot”, ossia il valore che determinerà la performance e che servirà per verificare la tenuta delle barriere e dello strike iniziale per l’autocallable, andando quindi a favore di chi acquista il certificato ma senza che questo comporti un danno per l’emittente, il quale avrà ricevuto un dividendo più alto di quello stimato e utilizzato per la costruzione del prodotto. Viceversa, se il dividendo dovesse essere ridotto o cancellato, l’ammanco rispetto alla stima andrà a ridurre il prezzo “spot” di Intesa con conseguente “perdita” relativa per l’investitore che vedrà le barriere avvicinarsi maggiormente e ciò servirà per riallineare la struttura con i rischi sostenuti dall’emittente, che avrà ottenuto dividendi inferiori alle stime.

In conclusione, sfruttando tale meccanismo l’emittente va ad eliminare qualsiasi variabile legata ai dividendi, trasferendo il rischio all’investitore che beneficia oggi di una struttura altrimenti non realizzabile e qualora i dividendi dovessero crescere nei prossimi mesi ed anni ( come ci si attende), sarà anche avvantaggiato da una base di calcolo dello spot che terrà conto dell’eccedenza.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

 

 

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