Dopo un 2022 in ribasso sui mercati finanziari, la richiesta che mi viene rivolta con maggiore frequenza è la possibilità di investire sui principali titoli
di Piazza Affari attraverso un prodotto finanziario che fornisca contemporaneamente un buon rendimento, anche superiore al livello dell’inflazione, a fronte di un buon livello di protezione.
Un prodotto che rispecchia queste caratteristiche è il certificato “cash collect” a capitale condizionatamente protetto con codice isin CH1220429836, emesso da EFG International e costruito sui titoli Eni, Enel e Unicredit.
Gli aspetti positivi di questo certificato sono sintetizzabili nei seguenti punti:
-barriera discreta e profonda (posta al 50% del livello dello Strike)
-cedola mensile del 1% (12% di potenziale reddito annuale) che offre
protezione dall’attuale livello dell’inflazione
-cedola gode dell’effetto memoria
-trigger decrescente per determinare l’autocall
-autocall attiva solo a partire dalla sesta data di rilevazione
Entrando nel dettaglio del prodotto
-Il nome commerciale è Express certificate. Questo certificato, in quanto Express, appartiene alla categoria Acepi dei certificati a capitale condizionatamente protetto.
-L’Emittente è EFG International
-Il codice isin è CH1220429836
-Obiettivo finanziario: entrata periodica
-Tipologia: capitale condizionatamente protetto
-La quotazione attuale del certificato è in area 1.000 e quindi quota
intorno alla pari
-La scadenza naturale è prevista il 23/12/2024, salvo che si attivi
l’opzione “autocall” che prevede il richiamo anticipato del certificato
-Il prodotto è quotato sul segmento Cert-X
-Il sottostante sono i titoli Eni, Enel e Unicredit
-Lo Strike è posto rispettivamente a 13 euro per Eni, a 5,047 euro per Enel e a 13,196 euro per Unicredit
-La barriera discreta (attiva solo a scadenza) è posta rispettivamente a 6,50 euro per Eni, a 2,5235 euro per Enel e a 6,598 euro per Unicredit
-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche
-L’importo della cedola ammonta all’1%
-La frequenza di pagamento della cedola è mensile per cui il flusso cedolare potenziale annuo ammonta al 12%
-Tutte le cedole godono dell’effetto memoria
-È prevista l’opzione “autocall” a partire dalla sesta data di rilevazione (giugno 2023) con trigger decrescente nel corso degli anni
-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito
diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.
Analisi della struttura del certificato
In occasione della prime cinque date di rilevazione (gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio) non è attiva l’opzione autocall per cui potranno
verificarsi 2 scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: il certificato paga la cedola del 1%, e grazie all’effetto memoria anche le
cedole eventualmente non erogate in precedenza, e si va alla successiva data di rilevazione;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera: il certificato non paga la cedola, che gode dell’effetto memoria, e
si va alla successiva data di rilevazione.
A partire dalla sesta data di rilevazione (giugno 2023) e fino a scadenza si attiva l’opzione autocall per cui si potranno verificare 3 scenari:
-tutti i titoli sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore allo Strike: in questo caso scatta l’opzione autocall per cui il certificato
rimborsa in anticipo 1.000 euro, mantenendo la protezione del capitale e pagando la cedola del 1% e grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere
recuperati eventuali premi non pagati precedentemente;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto allo Strike ma tutti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in
questo caso non scatta l’opzione autocall, il certificato paga la cedola del 1% e grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali
premi non pagati precedentemente, e si va alla data di rilevazione successiva;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però
non è automaticamente persa in quanto gode dell’”effetto memoria”, e si va alla successiva data di rilevazione.
È opportuno sottolineare come il livello della Trigger per determinare l’autocall sia decrescente e quindi tenda a diminuire nel corso del tempo,
rendendo più probabile il richiamo anticipato rispetto alla naturale scadenza del certificato.
Salvo richiamo anticipato (attivazione dell’opzione autocall), questi 3 scenari si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale
scadenza nel dicembre 2024.
A scadenza si potranno verificare 2 scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il valore nominale di 1.000 euro e la cedola del 1%, oltre alle eventuali cedole precedentemente non erogate, grazie all’effetto memoria;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera: in questo caso il certificato perde la protezione e rimborsa la performance
negativa del titolo. Entrando nel dettaglio, il prezzo di rimborso sarà calcolato attraverso la formula (prezzo finale/Strike)*100.
L’analisi di scenario a scadenza di Cedlabpro evidenzia il rendimento asimmetrico di questo certificato che permette ad un investitore di ottenere un rendimento positivo anche a fronte di un ribasso del 50% del sottostante “worst of”.
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Buon investing!
Gabriele
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