Nonostante il mercato azionario italiano abbia recuperato il terreno perso nel 2022 e si sia portato sui massimi di periodo, presentando una ottima forza relativa, la maggioranza degli investitori continua a ricercare soluzioni di investimento protettive.
Va in questa direzione l’ultima emissione di BNP Paribas, definita “low barrier“, che si caratterizza per una barriera discreta particolarmente profonda che regge un ribasso del 60% dei sottostanti.
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Un esempio è il certificato “cash collect” con isin NLBNPIT1OXM9 costruito su Eni e Unicredit.
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Entrando nel dettaglio del prodotto:
-Il nome commerciale è Cash collect
-l’Emittente è BNP Paribas
-Il codice isin è NLBNPIT1OXM9
-Obiettivo finanziario: entrata periodica
-Tipologia: capitale condizionatamente protetto
-La quotazione attuale del certificato è in area 100
-La scadenza naturale è prevista il 29/04/2026, salvo che si attivi l’opzione “autocall” che prevede il richiamo anticipato del certificato rispetto alla sua naturale scadenza
-Il prodotto è quotato sul mercato Sedex di Borsa Italiana
-Il sottostante è costituito da un paniere composto da Eni e Unicredit
-Lo Strike è posto rispettivamente a 19,784 euro per Unicredit e a 13,754 euro per Eni
-La barriera, che è “discreta” ed è posta al 40% per cui regge un ribasso del 60% del sottostante “worst of”
-I livelli della barriera sono posti rispettivamente a 7,9136 euro per Unicredit e a 5,5016 euro per Eni
-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche
-L’importo della cedola ammonta al 0,80%
-La frequenza di pagamento della cedola è mensile per cui il flusso cedolare potenziale annuo ammonta al 9,60%
-Tutte le cedole godono dell’effetto memoria
-È prevista l’opzione “autocall” a partire dalla sesta data di rilevazione (ottobre 2023) con trigger fissa e posta al 100% del valore dello Strike
-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse
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Analisi della struttura del certificato
In occasione della prime cinque date di rilevazione non è attiva l’opzione autocall per cui un investitore potrà trovarsi di fronte a due scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: il certificato paga la cedola dello 0,80%% e si va alla successiva data di rilevazione;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera: il certificato non paga la cedola, che gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.
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A partire dalla sesta data di rilevazione e fino a scadenza si attiva l’opzione autocall per cui si potranno verificare tre scenari:
-tutti i titoli sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore allo Strike: in questo caso scatta l’opzione autocall per cui il certificato rimborsa in anticipo 100 euro, mantenendo quindi la protezione del capitale e pagando la cedola dello 0,80% (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente);
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto allo Strike ma tutti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso non scatta l’opzione autocall, il certificato paga la cedola dello 0,80%% (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente) e si va alla data di rilevazione successiva;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto alla barriera premio: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però non è automaticamente persa in quanto gode dell’”effetto memoria”, e si va alla successiva data di rilevazione.
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È opportuno sottolineare come il livello della Trigger per determinare l’autocall sia fisso e coincidente con il valore dello Strike di ciascun sottostante.
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Salvo richiamo anticipato (attivazione dell’opzione autocall), questi tre scenari si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale scadenza nell’aprile 2026.
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A scadenza si potranno verificare due scenari:
-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il valore nominale di 100 euro e la cedola dello 0,80%%, oltre alle eventuali cedole precedentemente non erogate, grazie all’effetto memoria;
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera: in questo caso il certificato perde la protezione del capitale per cui il prezzo di rimborso sarà calcolato attraverso la formule (prezzo finale/Strike)*100.
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L’analisi di scenario a scadenza di Cedlabpro evidenzia il rendimento asimmetrico di questo certificato che permette ad un investitore di ottenere un rendimento positivo anche a fronte di un ribasso del 58% del sottostante “worst of”.
Fonte Cedlabpro
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Buon investing!
Gabriele
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