Truffe finanziarie: dal lupo di Wall Street al lupo di Sofia

Roberta Rossi Roberta Rossi - 17/01/2022 12:05

Ricordate quella pubblicità della Telecom in cui Massimo Lopez, condannato alla fucilazione riceve una telefonata, il plotone di esecuzione viene messo in pausa e grazie a questo escamotage Lopez inizia a parlare per ore che diventano giorni tanto forse da riuscire a scamparla? Lo spot si chiamava “Una telefonata ti allunga la vita” ed è triste che oggi il telefono venga impiegato per veicolare spesso truffe finanziarie

L’ultima l’ho scoperta leggendo il quotidiano finanziario Handelsblatt e l’ha congegnata un tizio che è stato simpaticamente chiamato dalle autorità “Il lupo di Sofia” prendendo spunto dal bellissimo film di Martin Scorsese “Il lupo di Wall Street” (dove Leonardo DiCaprio è uno spregiudicato broker) che racconta la storia del truffatore Jordan Belfort.

Entrambi usavano il telefono: il lupo di Wall Street per piazzare penny stocks, azioni a bassa capitalizzazione che consentivano ai broker che le vendevano guadagni maggiori delle aziende quotate a Wall Street, perché erano poco liquide e lo spread tra il prezzo per chi comprava e per chi vendeva era molto largo, consentendo a chi le intermediava (il broker appunto) di guadagnare tantissimo. 
 

Il lupo di Sofia aveva un call center che operava dalla Bulgaria (da qui il nome), ma ne aveva altri tre in Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Georgia: tutti proponevano investimenti in criptovalute e altre attività molto rischiose a investitori tedeschi e austriaci, che dopo venire adescati telefonicamente venivano convinti a investire soldi su una piattaforma online che prometteva mirabolanti guadagni.

Oltre 300 le vittime delle piattaforme che avevano anche nomi curiosi Safemarkets (praticamente un ossimoro, visto che in inglese "safe" sta per sicuro che accostato ai mercati finanziari "markets" fa un po' strano), Optionsstarsglobal XTraderFX (la X in queste piattaforme curiosamente compare spesso).

Alle vittime sono stati sottratti 8,7 milioni di euro nel periodo marzo 2016-marzo 2019 da un gruppo di super esperti informatici che avevano organizzato la frode. Uno dei complici del gruppo è stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione. Anche lui come il lupo di Wall Street faceva uso di droga quindi al momento pare sia stato messo in un centro di riabilitazione.
 

I clienti venivano attirati con la promessa di conseguire guadagni elevati operando su CFD (contratti per differenza), valute estere o criptovalute tramite le piattaforme messe in piedi dal gruppo di cyber truffatori. Tuttavia, le transazioni non avevano luogo: i soldi versati non venivano investiti, ma prelevati direttamente dai criminali informatici. Gli investitori venivano convinti a investire sempre più soldi per ripianare le perdite. Ovviamente hanno perso tutto. 


 

Quello che mi colpisce in questa storia, e che riscontro anche nella mia attività di consulente finanziario, è che sempre più persone si fidino più di chi non conoscono che delle istituzioni ufficiali. Inoltre, molte persone che hanno dei risparmi, hanno idee totalmente “balenghe” (termine piemontese che adoro) sul mondo degli investimenti. Un po’ perché puntano sul colpo grosso, come se investire fosse un casinò, un po’ perché non riescono più a capire (e penso sia a causa dei social) la diversa credibilità, tutela legale, reputazione, solidità dei diversi interlocutori con cui vengono a contatto.

“Fanno un mischione” dice simpaticamente un mio amico a proposito di sua mamma che sta diverse ore alla tv e passa anche un discreto tempo sui social spiegando che lei “segue le notizie”. 

Questo “mischione balengo” mi sembra un po’ la cifra della nostra epoca. Un mix di notizie non verificate, fonti di apprendimento sparse, voglia di fare ma in fretta e soprattutto di non approfondire mai un bel niente.
 

Però questa confusionaria modernità ha anche molte cose belle: oggi per esempio ho letto il principale quotidiano tedesco, Handelsblatt, e il più importante giornale francese, Les Echoes e non conosco nessuna delle due lingue, grazie a Google. Che ovviamente è anche uno dei responsabili del “mischione balengo” visto che mixa nei risultati delle ricerche contenuti sponsorizzati (ovvero a pagamento) con risultati genuini e non manipolati. Ma quanti capiscono la differenza?

 

Umberto Eco (di cui si è ricordato in questi giorni che avrebbe compiuto 90 anni) spiegava che “la conoscenza consiste nel filtraggio delle informazioni. L'informazione può nuocere alla conoscenza, come accade con internet, perché ci dice troppe cose. Troppe cose insieme fanno il rumore e il rumore non è uno strumento di conoscenza".

E quando si parla di soldi e investimenti il “filtraggio” dell’informazione buona da quella cattiva (spesso in conflitto d’interessi totale) è vitale.

 

In SoldiExpert SCF fare consulenza finanziaria indipendente significa soprattutto questo, stando senza compromessi dalla parte dei risparmiatori. 

 

Roberta Rossi, consulente finanziario autonomo iscritto all’Albo OCF è la responsabile Consulenza Personalizzata di SoldIExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente

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Articolo a cura di Roberta Rossi
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