Torna il auge il messaggio del MCS?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 06/05/2015 14:23

Le borse dunque non sfondano. La cruciale resistenza in area 1200 punti sull'indice MSCI Euro - rappresentata dalla trendline madre che congiunge i massimi primari del 2000 e del 2007, nonché l'ultimo livello di ritracciamento prima del top di otto anni fa - riesce a rintuzzare l'attacco dei Tori, inducendo un ripiegamento tutto da valutare. Piazza Affari paga un prezzo particolarmente oneroso, abbattendo la fascia di supporto attorno ai 22700 punti, e raggiungendo il massimo di giugno 2014 che a questo punto dovrebbe agire efficacemente da argine.

Sarebbe sintomo di fragilità se ciò non avvenisse. Possiamo tollerare un'escursione ulteriore fino a 22200 punti, massimo di aprile; con un paio di proiezioni intermedie fra 22350 e 22450 punti, che vanno a definire un cluster di supporti di rilevanza a questo punto strategica (anche per la compresenza del long stop settimanale, ora a 22400 punti circa). Ma se venisse meno questo argine diciamo dunque fra 22200 e 22600 punti, con baricentro nella parte centrale, dovremmo riconsiderare il messaggio del modello ciclico-stagionale, proposto all'inizio dell'anno, e che per questo periodo del 2015 suggeriva un massimo di una certa consistenza.

Evidentemente, quest'anno Piazza Affari ha battuto anche le più rosee delle aspettative: il raffronto fra andamento effettivo e andamento teorico suggerito dal MCS tronca qualsiasi discussione; anche lo scenario migliore è risultato ad un certo punto surclassato. In simili circostanze non si dispone di elementi che consentano di stabilire se e quando si manifesterà mai un riallineamento fra realtà e previsione; ma a questo punto dell'anno, il mercato italiano era destinato a perdere terreno. E l'abbattimento dei supporti di medio periodo favorirebbe questo scenario.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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