Sui mercati sale la febbre da coronavirus

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 25/02/2020 17:14

Il rapido contagio da Coronavirus in Italia ha spaventato i mercati causando un repentino aumento di volatilità. Non è troppo tardi per un certificato Reverse con Airbag.

Nel weekend passato è stata confermata la presenza di focolai di Coronavirus nelle regioni settentrionali dell’Italia e la rapida diffusione ha scatenato forti timori su tutti i mercati globali causando un vero e proprio sell off. Di riflesso, il più comune indicatore di rischio e bene rifugio per eccellenza, è in piena fase rialzista confermando come gli investitori stiano ribilanciando i propri portafogli per proteggersi dall’arrivo di un eventuale mercato orso. Il nostro listino sta scontando più degli altri la paura derivante da questa epidemia e tramite il Phoenix Memory Reverse Airbag è possibile fronteggiare questa discesa con un rischio contenuto.

Il certificato in questione (ISIN: XS1973531806), con scadenza prevista a novembre 2023, permette di prendere posizione al ribasso sui seguenti titoli: Amplifon, Fineco Bank, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Tenaris. La struttura prevede il pagamento di importi mensili dello 0,5% se il sottostante più performante rileva al di sotto del trigger cedolare posto al 135% dei prezzi strike fissati all’emissione. Se tali importi, dato l’effetto memoria, non verranno pagati nella data prevista verranno corrisposti alla prima data in cui la condizione di trigger cedolare sarà rispettata. A partire dal 28 ottobre 2020 esiste la possibilità che l’emittente rimborsi anticipatamente il certificato corrispondendo il valore nominale di 100 euro più il coupon di 0,5% e, considerando l’acquisto ‘sotto la pari’ ai prezzi odierni a 90 euro, si otterrebbe quindi una plusvalenza sul valore del prodotto. L’aspetto difensivo di questo strumento è l’effetto airbag sulla barriera posta al 135% dei prezzi strike. Nel caso in cui il sottostante più performante si trovi al di sopra di tale livello, le performance positive verranno rettificate a partire da questo livello e non dai prezzi strike come è previsto nelle altre strutture che non hanno questa caratteristica. Più in particolare, ipotizzando che il titolo migliore del basket si trovi alla scadenza in rialzo del 40% dall’emissione, anziché un rimborso di 60 euro su 100 come avverrebbe nei classici certificati Reverse, si riceverà un importo pari a 92,30 euro, dato dai 60 euro di rimborso lineare moltiplicati per il fattore Airbag 1,5384.

Si comprende pertanto come il certificato sia in grado di rendere oltre il 9% annuo nell’ipotesi che il titolo migliore del paniere si fermi a un livello non superiore al 135% dello strike iniziale e di proteggere il capitale investito ai prezzi attuali di circa 90 euro anche nel caso di sforamento della barriera.

Il basket di questo certificato è ben diversificato e i titoli sottostanti appartengono ai settori sanitario, finanziario ed energetico.

Amplifon è uno dei maggiori player per il business di apparecchiature per l’udito coprendo circa l’11% della domanda globale di tali strumentazioni. Sotto l’aspetto del bilancio, il 2019 non ha creato prospettive molto positive sul titolo in quanto vi è stato un arresto alla crescita dei ricavi, del margine netto e dell’EBITDA. Inoltre, vi è stato un aumento di debito nella struttura finanziaria e quindi un conseguente peggioramento del coefficiente di cassa.

Da un punto di vista grafico, il titolo ha corso molto nell’ultimo anno arrivando da inizio 2019 a compiere una performance a due zeri. Se si guarda il grafico settimanale si nota come si sia formata una nota figura di inversione che in analisi tecnica viene denominata doji. La scorsa settimana il titolo ha toccato il suo massimo storico chiudendo sui prezzi di apertura evidenziando come nella lotta tra orsi e tori abbiano prevalso coloro che credevano nel ribasso.

 

Fineco Bankè uno dei maggiori intermediari per il trading a livello retail in Italia e ha visto un peggioramento a livello fondamentale dato dalla diminuzione della capitalizzazione di mercato nell’ultimo anno accompagnata da un aumento dell’indebitamento di breve termine (aspetto di notevole importanza per un istituto bancario) e una riduzione dei ricavi netti. Da un punto di vista tecnico si nota come sul mensile si siano formati tre massimi creando un pattern che potrebbe essere definito come un testa-spalle. L’ultimo massimo è stato fatto due settimane fa ed il prezzo è stato fortemente respinto da quella che è una zona di resistenza a 12 euro.

Banca Popolare dell’Emilia Romagna, o gruppo BPER, è anch’essa una banca italiana di rilevante importanza che ha ricevuto la settimana scorsa dall’agenzia di rating Moody’s una conferma al merito creditizio e all’outlook definendolo stabile.  Per quanto riguarda i fondamentali, l’istituto ha visto una riduzione della sua capitalizzazione di mercato nell’ultimo anno, un aumento del rapporto debito/EBIT e una diminuzione della crescita del reddito che l’istituto è in grado di generare ogni anno. Da un punto di vista grafico la volatilità su base mensile è bassa ormai da 3 anni a questa parte e l’azione viene scambiata in un laterale tra i 5 e i 3 euro. Si nota chiaramente come, dopo aver toccato il livello di prezzo dei 4,50 euro andando a raggiungere la parte alta del canale, il titolo è stato respinto al ribasso con decisione. Pertanto, graficamente si ha spazio per una discesa che abbia come target la parte bassa del laterale formatosi.

Tenaris, unico titolo petrolifero del basket, è uno dei pochi titoli del nostro listino ad avere una performance da inizio anno caratterizzata dal segno meno davanti. La struttura finanziaria si è spostata più sul debito che infatti è salito arrivando a quota 1 miliardo. La capitalizzazione di mercato è scesa del 15% arrivando a toccare gli 11 miliardi dai 13 del 2018. Anche la crescita del reddito netto e dei ricavi è diminuita rispetto agli anni passati identificando come tutto il settore energetico italiano, con maggiore attenzione al reparto petrolifero, stia vivendo una fase di stallo ormai da qualche anno. Graficamente, il titolo è sui minimi storici e registra una performance negativa dell’11% da inizio anno.

A fronte di queste analisi, per chi volesse sfruttare il ribasso dei mercati e in particolar modo puntare contro i titoli del basket, il certificato permette di ottenere performance del 9,7% annuo se portato fino a scadenza nel caso in cui il sottostante migliore non abbia superato il 135% rispetto al proprio prezzo strike. Qualora invece, si registrasse una performance maggiore del 20% rispetto ai prezzi attuali, ovvero il 152% rispetto allo strike, il certificato avrebbe un valore di rimborso di 82,21 senza considerare il flusso cedolare ricevuto durante la vita. Pertanto la performance negativa verrebbe mitigata dal pagamento degli importi previsti se durante la vita del prodotto fosse rispettata la condizione di trigger cedolare.



A cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it

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