Come era scontato, gli strategist incominciano a rivedere verso l'alto i target per il 2018, a tre settimane dall'inizio del nuovo anno. Ieri ha aperto le danze BoA Merrill Lynch, che ha arrotondato a 3000 punti la stima per lo S&P per fine anno: implicherebbe un apprezzamento del 12% dalla chiusura del 2017. Una performance apprezzabile, ma pari pur sempre a meno della metà rispetto al saldo conseguito nel 2017.
Per quanto ci concerne, SPX 3k è il minimo che si possa concepire per la prima metà di quest'anno. Resistiamo alla tentazione di far notare che, a questo ritmo, la proiezione sarà conseguita entro poche settimane. Il punto è che la spinta è tale che bisogna compiere lo sforzo di stimare obiettivi realisticamente superiori a questo compitino minimo. Nel Rapporto Giornaliero di oggi abbiamo calcolato l'obiettivo per lo S&P500, qualora la cifra millenaria dovesse essere superata senza sforzo.
Certo, ce ne siamo accorti: le condizioni conseguite dal mercato americano sono estreme. Nel 2018 Yearly Outlook ci siamo soffermati analiticamente sulle implicazioni di un Dow Jones che si discosti di oltre il 12% dalla media mobile a 200 giorni; oggi ci soffermiamo su un altro suggestivo aspetto: l'estremo ipercomprato di lungo periodo maturato in questi giorni. Ne ha parlato ieri Goldman Sachs da Davos; doveroso verificare se le denunce siano statisticamente fondate.
A Piazza Affari nel frattempo l'indice MIB fa i conti con la resistenza situata poco sopra i 24000 punti. Una soglia ormai universalmente nota, al punto da ingenerare dubbi circa la sua capacità contenitiva. Una delle sorprese previste dagli strategist per quest'anno - previsione talmente consensuale da perdere connotazione di "cigno nero"... - è il rischio che le prossime elezioni disegnino un'Italia ingovernabile, in preda al caos. Non è nostra materia. Certo è che, nel momento in cui gli operatori sul mercato del credito pagano soltanto 100 punti base per coprire tramite i CDS un portafoglio obbligazionario da 1 milione di euro; qualche dubbio circa l'efficacia previsiva dei cosiddetti "politologi" affiora...
Gaetano Evangelista
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