Riprendo l’analisi pubblicata lo scorso 29 giugno intitolata “Anche i grandi campioni hanno momenti di debolezza”. La trovate di seguito: http://www.traderlink.it/scelti-per-te/anche-i-grandi-campioni-hanno-momenti-di-debolezza_20181XS8R226PZS?refresh=1
Abbiamo lasciato Pfizer alla fine dello scorso mese di giugno dopo la realizzazione di un minimo relativo a 31.61$ e ipotizzando una prossima reazione positiva.
Di seguito la precedente strategia: “Tentare qualche intervento in area 29/27 o sopra 34 con obiettivi rispettivi 32.5/34.0 e 37, poi 40 e 43/44.”
Il titolo ha quindi ampiamente superato il primo obiettivo di 37 per poi sfiorare il 2° target di 40 dollari fermandosi a 39.45$. Inoltre ha offerto un dividendo di 0.38 dollari (data ex 30/07).
Il post odierno non è per sottolineare il raggiungimento di un obiettivo, a volte capita e a volte no, fa parte del gioco, ma nel precedente intervento parlavo anche del rischio di un successivo pullback down in corrispondenza di 40.
L’analista può essere paragonato, in un certo senso, a un vaccino che deve prevenire, o per lo meno ridurre, potenziali pericoli. In effetti, è possibile centrare un obiettivo anche per pura fortuna…
Tornando alla nostra analisi, il rischio di un pullback ribassista è concreto e posso cercare di intervenire in questo modo.
Mantenere gli eventuali acquisti ancora in essere con stop a 37.70, mentre gli obiettivi rialzisti sono 41 e 44, poi 46/47.
Pertanto, il discorso odierno non è dunque dove acquistare, ma come gestire al meglio eventuali posizioni tuttora in essere anche se il doppio minimo ascendente, largamente evidenziato sul grafico, potrebbe spingere allegramente il titolo verso gli obiettivi come sopra.
Visto che non siamo costretti a stare costantemente sul mercato è molto più redditizio regalarci un “momento di gloria” dopo la chiusura di un’operazione in utile che perseverare credendo di poter indovinare il futuro.
Perché è più redditizio?
Perché l’appagamento mentale invoglia allo studio e quindi al miglioramento. Trovo positività, gioia e anche fatica in questo processo che porta, tuttavia, al successo.
Non esistono le scorciatoie. E’ come voler diventare campione olimpico senza allenarsi.
Quindi visto che non è facile, regalatevi un attimo di tregua (come lo chiamo io) senza accanimento maniacale.
La differenza tra un investitore vincente e uno perdente risiede ovviamente nella preparazione professionale, ma soprattutto nell’approccio mentale.
Per concludere il discorso su Pfizer, che ringraziamo, cerchiamo di gestire al meglio eventuali posizioni residue e portiamo a casa anche questa battaglia.
A disposizione
Articolo a cura di Giovanni Maiani
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