L'impostazione di fondo dei principali mercati azionari rimane positiva ma non è tutto rose e fiori; anzi ci sono un paio di aspetti che occorre sottolineare per investire informati.
Il primo aspetto da sottolineare è che il quadro generale, pur mantenendosi rialzista sia di breve che di medio periodo, non è omogeneo.
Continuano infatti ad essere presenti delle evidenti differenze sia a livello di impostazione grafica dei prezzi che di forza relativa tra i mercati europei e quello americano.
Il secondo aspetto è la comparsa di alcune divergenze ribassiste su alcuni indicatori; molti dei quali erano già tirati ed in ipercomprato, come illustrato anche nella panoramica della scorsa settimana.
Entrando nel dettaglio, l'indice S&P 500 resta impostato al rialzo dal punto di vista grafico ma rimane debole rispetto ai mercati europei.
Il QE europeo ha sancito il passaggio del testimone e da alcune settimane la liquidità si sta spostando dall'America all'Europa, come evidente sia analizzando il fenomeno della "creation" e della "redemption" degli Etf ( fenomeno di cui parleremo in modo approfondito martedì sera nella video conferenza serale gratuita ) sia analizzando la "forza relativa" intermarket.
La linea rossa del grafico sottostante illustra la "forza relativa" tra S&P500 e Ftse Mib: la chiara impostazione al ribasso dell'indicatore rappresenta in modo evidente la debolezza di Wall street nei confronti del nostro mercato.
Restano invece impostati al rialzo, accompagnati da un'ottima "forza relativa", i mercati europei.
Il Dax tedesco si conferma il mercato più forte sia per quanto riguarda l'andamento grafico dei prezzi che per quanto riguarda la forza relativa che resta positiva e crescente sia nei confronti del S&P500 che del Ftse Mib.
Sempre impostato al rialzo e con buona "forza relativa" anche il nostro Ftse Mib che però inizia a presentare qualche segnale di stanchezza.
Oltre ad alcune situazioni di ipercomprato, iniziano infatti ad emergere delle "divergenze ribassiste" sui principali indicatori di velocità dei prezzi.
Il grafico sottostante illustra la "divergenza ribassista" tra l'andamento dei prezzi dell'indice ( che continua a delineare minimi e massimi crescenti ) e la Pista Ciclica ( che invece sta disegnando massimi decrescenti ).
Questa situazione è un campanello d'allarme da non trascurare e che dovrebbe invitare gli investitori a fare attenzione nell'aprire nuove posizioni rialziste e, al tempo stesso, ad alzare gli stop loss ed i trailing profit per proteggere i guadagni maturati.
In ogni caso è importante ricordare che, nonostante le situazioni di ipercomprato e le divergenze ribassiste, dal punto di vista operativo, ogni fase di correzione sia attualmente sempre da interpretare come una "buy opportunity" e quindi da sfruttare come un'occasione di ingresso sul mercato.
Contemporaneamente alla comparsa dei primi ( e fisiologici ) segnali di debolezza degli indici azioni, emergono i primi segnali di rimbalzo su oro e argento, come illustrato nei grafici sottostanti.
L'oro rimbalza sull'area di supporto di 1.150 $, come risulta evidente nel sottostante grafico a base settimanale.
Rimbalzo anche per l'argento che riconosce il supporto di area 15,30 -15,50 $, come illustrato nel sottostante grafico.
Avremo modo di approfondire questo contesto generale, entrando nel dettaglio e nell'analisi dei principali indici e delle singole azioni, nella tradizionale video conferenza gratuita che si svolgerà martedì sera e che, come di consueto, inizierà con una panoramica introduttiva della situazione dei mercati finanziari per poi procedere con l’illustrazione delle migliori opportunità di investimento e di trading del momento.
Nell’ultima parte verranno infine analizzati i titoli a richiesta dei partecipanti.
Come al solito, la partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi per tempo cliccando su questo link.
Per quanto riguarda i singoli titoli consiglio di non entrare adesso alla bersagliera sui massimi di periodo ma di aspettare una correzione dei prezzi ( pull back ).
Entrare adesso sui massimi è pericoloso: il rischio è quello di acquistare e di andare incontro allo storno e quindi di conseguenza ad uno stop loss... per poi vedere il titolo ripartire al rialzo !
Per la serie, oltre al danno, anche la beffa...
Dal momento che il mercato appare tirato, dal punto di vista operativo ritengo quindi che sia consigliabile ( e più saggio ) operare sui pull back piuttosto che sui breakout dei livelli di resistenza.
In ogni caso, come già detto, ritengo che ogni debolezza sia da considerare una "buy opportunity" e quindi un'occasione di acquisto.
Tra i singoli titoli, segnalerei:
Italcementi: tentativo di forzare al rialzo l'attuale fase laterale sui massimi di periodo.
La rottura della resistenza di 7,435 euro, con volumi elevati, farebbe scattare un segnale rialzista sul titolo.
UnipolSai: congestione sui massimi di periodo, che tra l'altro coincidono con i massimi del 2014.
Attenzione alla resistenza di 2,68 euro che, se rotta al rialzo con volumi in aumento, fornirebbe un segnale rialzista.
Fincantieri: è in atto il pull back che si è sviluppato in seguito alla rottura dei massimi della quotazione.
Una ripartenza al rialzo, se supportata da volumi elevati, fornirebbe un interessante segnale di ingresso sul titolo.
Martedì 24 marzo
Video conferenza serale gratuita
"Panoramica dei mercati e migliori occasioni del momento"
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Buon trading
Gabriele Bellelli
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