Giovedì scorso Mario Draghi ci è andato giù pesate, a dimostrazione del fatto che l'economia europea versa in gravi condizioni tra bassa crescita e assenza di inflazione.
Nel dettaglio le mosse stabilite dalla BCE si possono così sintetizzare:
-dal prossimo mese di aprile sarà incrementata la liquidità da immettere nel sistema che passa da 60 a 80 miliardi al mese;
-oltre ai titoli di stato, potranno essere acquistate anche obbligazioni corporate europee, a patto che abbiano un buon pedegree ossia un rating "investment grade";
-il tasso BCE è stato tagliato ed è sceso a zero (il precedente era 0,05%);
-il tasso sui depositi bancari presso la BCE, ossia il tasso a cui le banche depositano presso la Banca Centrale, è stato ulteriormente abbassato ed è sceso a -0,40% (il precedente era -0,30%);
-è stato introdotto un nuovo T-LTRO, che consiste in un piano di rifinanziamento a lungo termine (in inglese "Long Term Refinancing Operation"), alle banche che forniranno sostegno e credito all'economia reale. Il prestito avverrà a tassi particolarmente bassi per le banche e questo dettaglio costituisce la vera novità, o se preferite il "coupe de theatre" di Draghi.
Questa settimana sarà la volta della FED che mercoledì durante la riunione del FOMC sarà chiamata a decidere in merito ai tassi di interesse e ad illustrare le politiche monetarie dei prossimi mesi.
Fino ad oggi la Yellen non si è certamente rivelata un asso nel comunicare con il mercato e c'è da sperare che in questa occasione fornisca indicazioni chiare al mercato.
Il rischio è infatti quello che il mercato perda fiducia nell'azione delle Banche Centrali e questo sarebbe il peggiore degli scenari possibili...ma ne parleremo prossimamente in un apposito articolo.
Dal punto di vista operativo, i mercati azionari sono tornati in modalità "risk on" e probabilmente il breve periodo continuerà ad essere positivo, o cmq a mostrare un mercato azionario con una discreta forza relativa.
In ottica di medio periodo invece resto prudente e sono scettico che il mercato abbia voltato pagina, dimenticando di colpo la debolezza di inizio anno, e ripreso nuovamente la strada del rialzo di lungo periodo.
La piazza migliore, sia dal punto di vista grafico che della Forza Relativa, è Wall street.
L'indice S&P500, dopo la tenuta dei livelli di supporto sui grafici settimanali e mensili, sta rimbalzando e le quotazioni si sono riportate a contatto con la media mobile a 200 giorni che a livello operativo costituisce un importante livello psicologico.
Ricordo che in Usa è entrato in vigore l'orario legale e quindi nelle prossime due settimane, rispetto all'orario italiano, le contrattazioni apriranno alle 14.30 e termineranno alle ore 21.
A livello europeo invece è l'Italia a fare la parte del leone ed a rimbalzare con maggiore forza rispetto alle altre piazze ma il movimento è dettato dall'alta presenza dei titoli bancari all'interno del paniere Ftse Mib.
Probabilmente nell'immediato la resistenza di area 19.000 si farà sentire ma l'impressione è che nel breve periodo continuerà a splendere il sole.
Ricordo che a piazza Affari sta entrando nel vivo la stagione dei bilanci e questa settimana sarà la volta di decine di società, tra cui segnalo: Intesa San Paolo, Credem, Finmeccanica, Saipem, Snam, Generali, Eni, Ferragamo, Telecom Italia, Anima e Tod's.
Per consultare l'elenco completo, cliccare su questo link.
Anche l'analisi ciclica del mercato italiano segnala nuovamente bel tempo di breve periodo a piazza Affari.
A livello operativo è importante segnalare come le parole di Draghi abbiano acceso i fari sull'obbbligazionario, in modo diretto sui bond corporate e sui bond high yield europei.
L'oro rallenta la sua corsa ma la struttura rialzista di breve periodo resta intatta e quindi restano intatti i segnali di inversione di tendenza.
Tra i singoli titoli azionari, i fari sono puntati sul settore delle banche che, oltre ad essere stato quello più massacrato durante il ribasso della prima parte dell'anno, è anche il settore coinvolto direttamente dalle manovre della BCE.
Bper: dopo il rimbalzo, le quotazioni stanno disegnando una congestione.
Fari puntati sul livello di resistenza che, se rotto al rialzo (in assenza di "gap up"), farebbe scattare un segnale di ingresso di breve periodo.
Brembo: il titolo, sostenuto da volumi elevati, allunga e si porta sui massimi storici, dove sta disegnando una congestione stretta.
Se romperà i massimi storici, farà scattare un segnale di ingresso sul titolo.
Ima: si trova in area dei massimi storici e, se li romperà al rialzo, farà scattare un nuovo segnale di ingresso.
Segnalo che lunedì (14 marzo) pubblicherà i dati di bilancio.
Panaria: resta sui massimi di periodo ed i fari sono puntati sul livello di resistenza che, se rotto al rialzo con volumi in aumento, andrà a generare un segnale di ingresso.
Ricordo che venerdì (18 marzo) pubblicherà i dati di bilancio.
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Gabriele
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