Le previsioni in Borsa per il 2022 cosa consigliano? Di non leggerle, ecco perché

Salvatore Gaziano Salvatore Gaziano - 14/01/2022 11:36

Le previsioni in Borsa per il 2022 cosa consigliano? Di non leggerle, ecco perché

Cosa aspettarsi per il 2022? È meglio investire massicciamente sull’azionario Usa o sull’Europa? Meglio la Cina o è oramai in “rottura”?

Le azioni continueranno a salire oppure assisteremo a un cambio di rotta? Ma soprattutto, le previsioni di Borsa sono sempre attendibili? Sarà un anno difficile? Sono tutte domande più che lecite.

È una delle domande più ricorrenti di ogni fine dell’anno vecchio e principio del nuovo e, come dice un gestore svizzero di lungo corso, Jean Keller, con cui condivido non solo la lunga (oltre 35 anni) militanza nei mercati: “ogni anno si discutono nuovi rischi e ogni volta sembra di trovarsi in un momento difficile. A gennaio, le persone si preoccupano di cosa potrebbe andare storto. Ma se investi bene e hai in portafoglio titoli di alta qualità a lungo termine hai fatto molto bene e molto meglio della maggior parte delle persone che cercano di cronometrare il mercato”.


 

Mi ha scritto in proposito un risparmiatore dubbioso sull’affidabilità delle previsioni di Borsa e quelle dei guru in generale, per investire nel 2022 e non solo. La realtà dimostra che la correlazione di queste previsioni di Borsa è vicina allo zero, ma lo show si ripete ogni anno.

È tornato a parlare di mercati in questi giorni sul quotidiano tedesco Handelsblatt ma sulla sopravvalutazione delle azioni ha espresso da tempo un pensiero più articolato rispetto a chi fa notare che il valore medio dello stesso indicatore da lui ideato, il Cape Shiller è su valori molto elevati e vicini ai massimi storici.

A inizio 2021 uno studio dello stesso Shiller (ripreso dal settimanale Economist) insieme ad altri economisti ha evidenziato come i prezzi elevati delle azioni di oggi potevano ancora essere giustificati, perché i tassi di interesse erano molto bassi e che l’indicatore più importante che ha elaborato (il Cape Shiller),

Rispetto ai rendimenti reali offerti sui titoli di stato privi di rischio, i prezzi delle azioni hanno ancora un fascino immutato concludeva lo studio. E il 2021 ha visto un boom ancora delle azioni.

Se l’orizzonte temporale d’investimento non è quello di una mosca, in oltre 50 anni di andamento dei mercati un paniere di investimenti azionari e obbligazionari e materie prime ben bilanciato ha prodotto un rendimento annuale reale sempre positivo e nettamente superiore a quello di coloro che hanno giocato a fare i guru e i trader (lo dicono le statistiche ufficiali). Perciò, le previsioni di Borsa sono attendibili per investire?

Evidentemente è più facile far credere ancora ai risparmiatori che qualcuno è in grado di possedere doti divinatorie sui mercati finanziari e fare “cinema”. Anche per farsi pagare grassi compensi e far credere di essere indispensabili al risparmiatore che si rivolge agli “esperti”.

In realtà, come cantava Vasco Rossi, “un senso non ce l’ha” tutto questo fiorire di previsioni sull’andamento dei mercati borsistici. È stata analizzata la correlazione degli ultimi 20 anni fra previsioni di Borsa degli analisti e andamento effettivo dei 12 mesi successivi e il risultato è stato sostanzialmente zero.

In pratica, se lanciate una moneta non c'è molta differenza rispetto all'ufficio studi di una blasonata casa d'investimenti. Quindi, alla domanda "le previsioni di Borsa sono attendibili per investire?" si risponde con un grosso no!

Scorrendo molti report di banche d’affari si legge che nel 2022 c’è da attendersi molta volatilità che è un modo elegante per dire che non si sa bene cosa accadrà, poiché potrà salire ma anche scendere. Perciò è giusto domandarsi se le previsioni sui mercati finanziari siano giuste o meno. E per rispondere, vediamo cosa era stato pronosticato un anno fa e cosa effettivamente è andato come previsto.

12 mesi fa molti report pronosticavano un 2021 molto volatile dopo le montagne russe (anzi cinesi per lo scoppio della pandemia) del 2020 mentre, invece, Wall Street ha visto quest’anno solo 5 sedute borsistiche con variazioni negative superiori al 2%. Un record assoluto.

Un po’ come quando leggete le previsioni sui mercati finanziari che vi dicono che l’anno futuro sarà “selettivo”. Un modo furbetto per dire che ci sarà qualcosa che sale e qualcosa che scende, cosa che potrebbe dirci anche nostra madre pensionata.

Alla fine dell’anno scorso il consiglio quasi unanime degli strategist era sovrappesare la Cina e alleggerire la parte tech, poiché già nel 2020 aveva sovraperformato. E piuttosto puntare sui titoli più sottovalutati, ovvero “value”, come si dice nel gergo del settore, e più sull’Europa che sugli Stati Uniti, perché più conveniente come multipli e scontata.


 

Inutile dire se le previsioni sui mercati finanziari si sono rivelate giuste. Si è avverato quasi tutto ma al contrario. La Cina (che alcuni gestori consigliavano di sovrappesare) è stata fra le grandi delusioni del 2021 (Msci China + 5,3% nel 2021) condizionata dall’interventismo governativo “punta e tacco” del Partito Comunista Cinese e poi dalla crisi immobiliare.

L’Europa non ce l’ha fatta nemmeno quest’anno a superare l’andamento di Wall Street trainata soprattutto dai soliti tecnologici se si guarda al Nasdaq 100. E si è chiuso comunque un grande anno, nonostante uno dei report più citati (della casa d’investimento ING) lo scorso anno si intitolasse: “The darkness before the dawn” (Il buio prima dell’alba) e postulava che sarebbe potuto andare tutto molto male prima di andare molto bene.

“Niente al mondo si può immaginare prima. Tutto è costituito da tanti elementi unici che non possono essere previsti” diceva Nostradamus. E se lo diceva Nostradamus

E così, per investire nel 2022 è meglio non fidarsi dei guru e delle loro previsioni di Borsa.

I sacerdoti della finanza (e i loro compari guru) devono invece far credere di essere in possesso di doti divinatorie sui mercati (anche perché si fanno strapagare per replicare nel migliore dei casi cosa fa il mercato all’ingiù o all’insù) e sfornano continuamente previsioni (che raggiungono a fine anno l’acme e vengono definiti outlook) che è sempre uno spasso esaminare e confrontare con l’andamento dei mercati.

Resta inascoltato il monito di uno dei più grandi economisti della storia, John Kenneth Galbraith: “la sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l’astrologia un po’ più rispettabile”.

Nessuno, infatti, sa quello che succederà sui mercati finanziari come nessun astrologo potrà mai dirvi cosa vi succederà di bello o di brutto la prossima settimana o mese. Per investire nel 2022 con serietà e lungimiranza è meglio non fidarsi dei guru della finanza. L’ultima cosa che si dovrebbe prendere in considerazione è farlo sulla base delle dritte che gli esperti sciorinano sui giornali o nei report. Compresi quelli dove si dicono che i prezzi sono troppo bassi (e più di così non possono scendere) o troppo alti (e l’apocalisse è imminente).

Anche i “profeti dell’imminente crisi” o del “crollo dietro l’angolo” ci sono sempre stati e sono sempre più presenti quando sui mercati ritorna la paura o i prezzi sono saliti molto.

Per lo più, questi guru della finanza hanno interessi personali, anche solo per farsi conoscere, avere i loro 15 minuti di celebrità o vendere i loro libri, fondi o newsletter che magari parlano delle previsioni riguardo a crack finanziari. Il momento perfetto per investire non esiste, come non esiste lo Yeti, ma è pieno il mondo (anche dell’investire) di aspiranti geni della finanza.

I mercati finanziari se ne fregano, insomma, delle previsioni di Borsa ed è molto più importante avere invece un approccio ragionato agli investimenti che non si basi né sulla speranza né sulla paura, ma su un paniere di strumenti diversificati (possibilmente a basso costo se l'obiettivo non è far diventare ricco qualcun altro) in base all’orizzonte temporale, capacità di sopportare le perdite e a un minimo di conoscenza dei mercati finanziari.

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Articolo a cura di Salvatore Gaziano
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