Le borse mondiali saliranno a nuovi massimi storici?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 18/07/2024 13:40

Non appena è stata archiviata la stagionalità favorevole, le borse americane sono risultate facili prede delle prese di beneficio. Si scontano 2-3 tagli dei tassi ufficiali, ma a settembre manca ancora troppo tempo. Nel frattempo il MSCI World ex USA si fa notare.

Superata la finestra stagionale favorevole, il mercato azionario è risultato vulnerabile alle prese di beneficio, con il settore tecnologico americano a sua volta preda dei realizzi attesi a partire dalla seconda metà del mese.
Il casus belli è stata la decisione dell’amministrazione Biden di sottoporre a restrizioni la vendita di microchip alla Cina. Così il Nasdaq 100 ha subito un arretramento di poco superiore al 2.5%: l’ultimo episodio analogo risalendo al 25 ottobre scorso. La circostanza come si ricorderà contribuì a cementare il pessimismo degli investitori, fatalmente il giorno prima del minimo di Times Square...

Sul piano macro la seduta è stata caratterizzata dalla diffusione del Beige Book, che anticipa di due settimane il FOMC, e serve ai governatori della Fed per stilare una road map in vista della riunione del braccio operativo della banca centrale americana. Emergono conferme circa il rallentamento del ritmo di crescita economica, e questo rafforza le convinzioni di un avvio del taglio dei tassi a partire da settembre: secondo il FOMC Watch, le probabilità in tal senso superano ora il 96%.
Affare fatto, dunque? non si direbbe, perché 75 giorni prima della riunione di marzo, le probabilità erano stimate al 74%. Il medesimo tempo che ci separava dal meeting di giugno, le probabilità stimate erano dell’81%. Ora, è pacifico che la proiezione corrente appaia più robusta, ma sembra più che altro una questione di lana caprina, soprattutto con altri due rapporti su occupazione ed inflazione fino al 18 settembre, che possono confermare o ribaltare il responso corrente.
La virtuale certezza si conseguirà soltanto se queste proiezioni risulteranno confermate a non più di tre settimane dalla riunione della Federal Reserve.

Nel frattempo dovremo metabolizzare la stagione dei profitti del secondo quarto, che sta per entrare nel vivo, dopo il rilascio delle trimestrali delle banche. Nel primo trimestre, sei delle sette compagnie del “Mag7” hanno superato le stime di profitto degli analisti, e 5 su 7 hanno sfornato utili di almeno il 20% crescenti rispetto ad un anno prima. Vedremo se a questo giro si replicherà – l’asticella nel frattempo è stata abbassata da un flusso di dati macro nel complesso deludenti; vedasi CESI... – e se le restanti 493 società dell’indice, anche da questo punto di vista raccoglieranno il testimone delle grandi capitalizzazioni.
Il resto delle borse mondiali, invece, come evidenzia il Rapporto Giornaliero di oggi, è di nuovo alle prese con la barriera risultata fatale tre anni fa. Sarebbe non poco significativo se, in questa fase interlocutoria, il MSCI World ex USA avesse ragione di questo primario ostacolo, salendo finalmente a nuovi massimi storici.

 

Fonte: www.ageitalia.net

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