La rivincita dei One Star

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 20/11/2024 09:27

Rimborsato il “Certificato più folle di sempre”, andiamo ad analizzare una nuova soluzione dotata di effetto One Star targata Marex.

Nello scorso appuntamento avevamo parlato del “Certificato più folle di sempre”, un Cash Collect Memory One Star che ha “salvato” il nominale grazie al rally di Tesla, mantenendo in generale una quotazione sostenuta durante tutta la sua vita utile, nonostante una Nio al 10% dello strike, per merito delle altre componenti del paniere. Come dimostrato empiricamente da questo certificato (ma vi sono moltissimi altri esempi sul mercato), l’opzione One Star riesce ad essere particolarmente efficace anche laddove l’airbag perda la sua capacità protettiva, ossia nei casi di discese del worst of ben superiori al -60%/-70% dal fixing inziale. In questi scenari l’unico meccanismo protettivo efficace è proprio quello rappresentato dal One Star, in grado di trasformare il basket da Worst Of a Best Of, capace quindi di rendere del tutto ininfluente anche un evento di azzeramento del sottostante peggiore e di far liquidare un rimborso interamente protetto. Ovviamente, per far sì che si attivi questo particolare effetto è necessario che a scadenza vi sia un sottostante che rilevi al di sopra del trigger One Star (spesso coincidente con lo strike): è quindi preferibile che i titoli siano scarsamente correlati tra loro, di modo che vi siano maggiori probabilità che almeno uno di questi riesca, in caso di necessità, a “salvare” gli altri due e soprattutto l’investimento stesso.

Si ribaltano dunque le logiche dei certificati Worst Of e pertanto, in presenza di opzione One Star, dovremo guardare con favore a quei panieri composti da titoli appartenenti a settori differenti e non più ai classici basket settoriali. Per questi motivi, dando seguito alla nostra opera di “riscoperta” di questa opzione, analizziamo oggi un nuovo Phoenix Memory One Star Step Down (ISIN: IT0006766403) targato Marex e scritto su un basket contenente Tesla, Marathon Petroleum e Citigroup. Partendo proprio dall’analisi della correlazione giornaliera a due anni tra i titoli del paniere, notiamo come questa sia bassa tra Citi e Marathon Petroleum (0,37) e tra Citi e Tesla (0,29) e praticamente inesistente tra Tesla e Marathon Petroleum (0,06), le condizioni sostanzialmente perfette per un certificato di questo genere.

Il prodotto paga un premio dello 0,775% a cadenza mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike price), corrispondente ad un rendimento annuo pari al 9,3%. La durata del certificato è di tre anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione dell’8 maggio 2025 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce poi dell’1% al mese). Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale dell’8 novembre 2027, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,775%, qualora tutti i titoli non perdano più del 50% dai rispettivi livelli di strike (attualmente il worst of è Citigroup, con un buffer barriera del 50%) oppure qualora anche soltanto uno dei titoli componenti il paniere chiuda al di sopra dello strike (effetto One Star); attualmente il best of è Tesla, al 105% del valore di riferimento iniziale. Al di sotto del livello barriera (e nel caso in cui nessun titolo chiuda al di sopra del rispettivo strike), il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

 

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

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