La protezione prima di tutto

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 12/02/2025 12:01

Barriere profonde e airbag al 50% degli strike per un certificato Barclays su titoli italiani (ma senza banche)

Prosegue sostanzialmente senza pause l’arrampicata del FTSE Mib, in grado di superare di slancio anche i 37.000 punti (parliamo dell’indice cash) senza incontrare particolari difficoltà, confermandosi uno degli indici più performanti del mondo: senza considerare l’impatto dei dividendi (circa 130 punti), la performance da inizio anno è di poco superiore ai 10 punti percentuali, in linea con Dax e Ibex e davanti a Cac, FTSE 100 e a tutti gli indici statunitensi fermi al palo. Se il risiko bancario sta facendo certamente la sua parte (sugli scudi Mediobanca, Popolare di Sondrio, Banco BPM ed anche Unicredit, nonostante stia giocando il ruolo di aggregatore), non mancano le sorprese positive tra gli altri titoli: Iveco è in progressione di oltre il 50% da inizio anno, con Telecom (al centro di voci di interessamento sia da parte di concorrenti che di investitori istituzionali), Buzzi e Moncler che superano il +20%.

Come spesso abbiamo ripetuto in questi mesi, non è dato sapersi quando questa salita troverà una pausa o uno storno più consistente; grazie ai certificati però, è possibile inserire in portafoglio strumenti difensivi in grado di proteggere il capitale dai ribassi di mercato. Proprio alla componente più conservativa di portafoglio è rivolto il Phoenix Memory Airbag Callable (ISIN: XS2912599102), emesso da Barclays e scritto su un basket composto da Enel, Stellantis, Leonardo e Moncler: come indicato anche nel nome commerciale del prodotto, l’effetto airbag consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli scendesse al di sotto della barriera capitale (posta al 50% degli strike), conferendo al certificato una maggiore tenuta del prezzo durante la sua vita; nei certificati dotati di tale effetto la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera. Il certificato prevede poi il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 50% degli strike price), pari allo 0,53% a cadenza mensile fino alla scadenza del 24 dicembre 2029 (durata massima dello strumento pari a cinque anni), per un premio annuo complessivo pari al 6,36%. In molti a questo punto potrebbero esprimere dei dubbi sull’ammontare della cedola mensile, “povera” se paragonata a quella pagata da molti altri certificati con strutture simili: la risposta può essere facilmente trovata nell’assenza di sottostanti bancari all’interno del basket, il cui dividendo consente di creare lo spazio necessario per offrire un premio più consistente.

A partire dal 16 giugno 2025, il certificato può essere richiamato anticipatamente a discrezione di Barclays, in virtù della presenza dell’opzione callable in capo all’emittente, che può rimborsare il valore nominale dello strumento (pari a 100 euro) insieme ad un ultimo premio dello 0,53%. Il prodotto è attualmente esposto sul segmento Cert-X di Borsa Italiana ad un prezzo lettera leggermente inferiore alla parità, per un rendimento potenziale a scadenza pari al 6,46% annualizzato circa ed una performance negativa ammortizzata grazie all’effetto airbag in caso di evento barriera (ad un -70% del worst of Enel corrisponde un -41% circa, senza considerare gli eventuali premi incassati). Da notare infine la performance già ampiamente positiva di due dei titoli presenti nel paniere, Leonardo e Moncler, che fanno segnare rispettivamente il +15% ed il +21% dai rispettivi fixing iniziali.

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Report a cura di Pierpaolo Scandurra
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