La European Central Buyer spinge i mercati a nuovi massimi

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 23/01/2015 13:25

Giornata memorabile, quella di ieri: la ECB, nota fino ad ora come European Central Bank, fino a settembre 2016 si ribattezza in European Central Buyer, in virtù di un programma d'acquisti di titoli pubblici e privati di cui a quest'ora sappiamo ormai quasi tutto. L'impegno superiore alle aspettative medie, prevedibilmente spinge ulteriormente verso il basso il cambio dell'euro, e verso l'alto la quotazione dei mercati. L'Eurostoxx50 finalmente ha ragione del massimo fatto registrare la passata primavera, mentre a Piazza Affari l'indice MIB continua la sua eccezionale progressione, realizzando il 14% dal minimo di otto sedute fa, quando il modello ciclico-stagionale fissava la tempistica di un minimo dal quale il mercato sarebbe ripartito. Un rialzo di queste proporzioni non si manifestava da agosto 2012: anche allora, guardacaso, il catalizzatore fu rappresentato da un'iniziativa di Francoforte...

Ora che il mercato ha ottenuto ciò che desiderava, si potrebbe pensare che sia sufficientemente appagato da concedersi una pausa ristoratrice. A ieri l'88% delle azioni del MSCI Euro Index quotava sopra la rispettiva media mobile a 50 giorni: un dato pressoché plebiscitario che denuncia una relativa saturazione. Il citato Eurostoxx50, sebbene sia salito ai livelli più alti da settembre 2008, ha mostrato una piccola incertezza chiudendo al di sotto del citato massimo di giugno. E l'indice MIB, dopo essersi lasciata alle spalle la resistenza opposta dalla media mobile a 200 giorni, si è imbattuto nella barriera fra 20365 e 20690 punti: un ostacolo che pensiamo si rivelerà ostico da superare, perlomeno al primo tentativo. Ma lo scenario dei mercati azionari rimane confortante, e le manifestazioni di forza a cui abbiamo assistito promettono di essere seguita da ulteriori miglioramenti: l'ipercomprato connota una condizione di forza, non di fragilità.



Gaetano Evangelista
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